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Mihajlovic: vizi privati e pubbliche virtù

Opinionista: 

Magari fosse stata valida la teoria della proporzione diretta trasferta/casa: nel caso quanti ne avrebbe dovuti segnare il Napoli dopo l’imprevista irripetibile scorribanda in Alta Sassonia nell’andata dei quarti? Non è stata valida e così ‘la festa dei 10mila bambini’ gratis al San Paolo è stata rovinata dagli inciampi della squadra alle prese con la solita crisi d’identità e di capacità di concentrazione. Basta pensarci, quel che serviva era l’accesso nel ristrettissimo club delle quattro grandi che si giocheranno l’Europa League. E’ arrivato e ora i passi successivi sono la semifinale europea e la Samp in campionato domani sera. Nel lotto delle probabili stavolta - al contrario del sorteggio del turno precedente quando dall’urna uscì il Wolfsburg che sulla carta era la prima da evitare - è venuta fuori quella che, sempre sulla carta, era l’accoppiata più desiderata, il Dnipro, la squadra ucraina da dove arriva Strinic, che proprio perché ha giocato in Europa League con loro, col Napoli nella competizione europea deve obbligatoriamente restare a guardare già all’andata del 7 maggio a Napoli (ritorno il 14 a Kiev). Per carità, è confronto da giocare con attenzione e rispetto, ma per chi ha eliminato la seconda squadra della Bundesliga, il Wolfsburg, appunto - almeno rispetto a quello è match obiettivamente assai più agevole. I rischi della sfida sono in gran parte ambientali. Lassù i venti di guerra (autonomia e secessione) sono appena stati archiviati, diciamo parcheggiati, per intervento delle diplomazie europee e di quello, non certo ‘diplomatico’, della Santa Madre Russia. Ma è il classico fuoco sotto la cenere. Situazione da tenere sotto controllo minuto per minuto. Per la parte tecnica potrebbe tornare utile la ‘spia’ Strinic, se avrà voglia di farla. Benitez, intanto, è alle prese col finto dilemma del rinnovo-non rinnovo (in realtà, sua gaffe pubblica sull’uscita a parte, sa bene che è alla fine dell’esperienza napoletana) deve concentrarsi solo sul passaggio del testimone al prossimo ‘staffettista’(tecnico), con tutta probabilità Sinisa Mihajlovic, il serbo doriano della Samp che, guarda il destino beffardo, è proprio il prossimo avversario degli azzurri in campionato domani sera. Manca l’ufficialità ma il passaggio del serbo in azzurro, dice radiomercato, è praticamente cosa fatta: De Laurentiis ha sperimentato - a spese sue e del club - che il Napoli, intendiamo i giocatori, funzionano assai meglio se presi di petto, a voce alta, occhi negli occhi. Don Rafe’ - tecnicamente un maestro - sarebbe insomma troppo buono. Le alternative sul tappeto sono sempre quelle che si sa, Spalletti e Montella in primis, ma l’ex bomber laziale Sinisa of course (per le punizioni-bomba, memorabili) ora come ora col suo ghigno e la sua, diciamo, ‘franchezza’ sembra dietro la porta di Castelvolturno. E’ allenatore tecnicamente di livello ma ‘difficile, personalità forte, controversa, lo ricordiamo a Roma: nelle redazioni sportive ci faceva andare in fibrillazione: un giorno un’occhiata, un giorno una battuta, quello dopo una furbata, magari anche malignetta. Parola del vostro cronista: se sarà lui il mister, non ci sarà da annoiarsi…