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Napoli, città anatra, quando città aquila?

Opinionista: 

Ha scritto il giudice della Corte Costituzionale Sabino Cassese (alcuni di noi lo avrebbero voluto come presidente della Repubblica):“Non sempre chi intraprende la carriera politica lo fa per motivazioni ideali (poter servire la collettività). Non sono pochi quelli che sono mossi dal desiderio di “sistemarsi”, di trovare un posto o la “pagnotta”, sia pure per un solo quinquennio (salvo poi a restarci a vita). Resta perciò aperto il problema generale della selezione della classe politica perché non diventi sempre peggiore, specie a livello locale”. E il compianto filosofo Lucio Colletti ha ribadito: “Io non vedo alcuna classe dirigente, basta mettere piede in un consiglio regionale, provinciale o comunale per rendersi conto dello stato di degrado disastroso delle nostre istituzioni, con una classe dirigente presuntuosa e incapace, capace solo di sapere incollare i loro grassi posteriori alla poltroncina di sindaco, di consigliere e di assessore”. E io mi sono sentito autorizzato a evocare la figura di Calogero Sedàra, il sindaco di Donnafugata, che il Proncipe di Salina segnala all’inviato torinese Chevalley come senatore del neonato regno sabaudo: “È un uomo privo di ideali, ma capace di darseli quando occorra, senza scrupoli e animato solo dal desiderio di comandare; è l’uomo che fa per voi”. In qualunque altra città italiana, non dico del mondo, questa classe politica di destra, di centro, di sinistra, arancione, verde, arcobaleno e quant’altro sarebbe giudicata inadeguata ad amministrare la cosa pubblica e sarebbe mandata a casa, senza se e senza ma. E al suo posto scenderebbero in campo quegli intellettuali, quei docenti universitari, quei giornalisti, quegli scrittori, quei registi, quegli imprenditori, quei professionisti che si ostinano a restare fuori dalla politica. Un gruppo di uomini di interpretare e incanalare le rabbie diffuse di questa disgraziata città. È da anni che considero necessario e urgente un ricambio generazionale e, soprattutto, qualitativo di questa mediocre classe politica. E invece dobbiamo affidarci ai soliti politici napoletani che non si risparmiano in annunci mirabolenti. “Avremo la metropolitana più bella del mondo, la più grande trasformazione urbana europea di Bagnoli sarà pronta entro pochissimi anni e vi realizzeremo una nuova Cinecittà per la produzione di grandi film da Oscar e un grande parco verde, faremo del San Paolo il più grandioso stadio del mondo, rifaremo la pavimentazione di tutte le strade cittadine e vi realizzeremo gli arredi urbani più belli del mondo, faremo del centro storico patrimonio dell’umanità l’attrattore culturale e turistico più importante del pianeta, completeremo lo sviluppo dell’apparato produttivo della città attraverso il recupera di NapoliEst, risaneremo il sottosuolo cittadino fonte di tante preoccupazioni, e di tanti lutti, recupereremo le periferie degradate a una civile convivenza, sconfiggeremo la camorra, faremo dei tesori artistici e culturali il vero oro di Napoli, faremo, faremo, faremo”. Le solite mirabolanti promesse fatte alla vigilia di tutte le elezioni a sindaco e puntualmente disattese una volta entrati a Palazzo San Giacomo. Tant’è vero che gli istituti demoscopici italiani e stranieri continuano a giudicare questa “grande, generosa e travagliata città con tanti problemi penosamente irrisolti” tra le più invivibili d’Italia. Infatti, puntualmente come fine d’anno, "Ecosistema Urbano", la ricerca sulla vivibilità ambientale di Legambiente in collaborazione con l'istituto di ricerche Ambiente Italia e il Sole 24 Ore, ha incoronato Verbania, Trento, Belluno, Bolzano e Macerata come le città con le migliori performance ambientali. Tra le grandi, invece, l'unica virtuosa è Venezia, all'ottavo posto. Napoli è classificata al 90° posto, dopo Palermo, Catanzaro e Caltanissetta. Un giudizio che indigna il sindaco de Magistris, convinto di non meritarlo. E convinto che, grazie alla sua prossima amministrazione, Napoli cesserà di essere una “città anatra” e diventerà una “città aquila”. Non ci resta che sperarlo..