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Nuovi modelli dell’abitare: ecco le proposte di Ance

Opinionista: 

“Com’è bella la città” è il titolo dell’incontro organizzato a Parma presso il Teatro Regio, la scorsa settimana. Nel corso dell’iniziativa, alla quale ha partecipato il Vice Presidente della Commissione Europea Timmermans, è stato presentato un dossier “Città che vai investimento che trovi” all’interno del quale sono stati esaminati alcuni dei principali centri urbani del nostro paese. Si è parlato, dunque, dell’opportunità di rendere più belle le città italiane attraverso non solo la rigenerazione, ma soprattutto attraverso sistemi di mobilità locale sostenibile volti a ridurre l'inquinamento e consentire a tutti la circolazione in maniera fluida. Negli ultimi 26 anni, ogni 4 mesi è iniziato un iter parlamentare senza arrivare ad una decisione, questo probabilmente in quanto abbiamo una legge urbanistica ferma al 1942, affiancata da un decreto del 1968 sugli standard urbanistici. Si tratta di un quadro inadeguato che richiede una legge statale che affermi l’interesse pubblico degli interventi di rigenerazione urbana. Sul tema gli imprenditori edili hanno proposto un decalogo che prevede: incentivi, semplificazioni, un nuovo sistema di fiscalità immobiliare e misure specifiche per la riqualificazione energetica e sismica. Il nuovo impianto dovrebbe favorire la spinta verso il rinnovamento delle città che si avverte in questa fase e che è stata acuita dalla pandemia che ha modificato le esigenze dell’abitare, le case e gli spazi. Per assecondare la trasformazione in atto si rende necessario un nuovo quadro normativo che risponda a tutte le esigenze e alle metamorfosi in atto ma, soprattutto, che sia calato sulle necessità di semplificazione da sempre sostenute dalle imprese. Obiettivo è quello di creare città più intelligente, più efficienti e più fluide, in grado di avere la capacità di connettere tutti gli spazi e i luoghi urbani, e di rispondere, quindi, alle nuove esigenze ed ai processi di cambiamento in atto, in buona sostanza bisogna porre il cittadino al centro delle politiche urbane. Il ministro Giovannini ha ricordato che c’è un rinnovato impegno su questo fronte, addirittura con un nuovo nome del dipartimento che si occupa proprio delle politiche urbane e abitative e la ricostituzione del comitato interministeriale per le politiche urbane che consente un maggior coordinamento di tutte le azioni dei diversi ministeri sulle città. Sulla rigenerazione è stato presentato un Ddl già sottoposto in Parlamento, ma fermatosi qualche mese fa per delle obiezioni della Ragioneria generale che sono state superate. L’auspicio è di riprendere rapidamente la discussione del testo, su cui già c'era una sostanziale convergenza di tutte le forze politiche, e poi arrivare all'approvazione prima in Senato e poi alla Camera entro la fine della legislatura. 

*presidente Ance Benevento