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Ora anche per i rifiuti i “viaggi della speranza”

Opinionista: 

Partono le ecoballe e fanno ricordare partenze ben più storiche e molto dolorose. La direzione è però sempre la stessa: il Nord del nostro Paese o dell’Europa. Cambia il “contenitore”: prima le valigie di cartone, adesso resistenti cellophane fatti su misura. Così cominciano a svuotarsi le piazzole di Giugliano, Villaricca e Villa Literno. Ma questi “primi” cinque milioni di ecoballe vengono trattati con tutti i riguardi: si pesano, si filmano per eternarne il ricordo; si vestono di nuovo (noi produttori dobbiamo fare bella figura!). E non è finita: vengono fotografati di prospetto e di profilo con lo stesso zelo come si fa in questura (nel caso dovessero tornare indietro, dobbiamo saper riconoscere subito se questi rifiuti sono i nostri o no!). A nord di Napoli si sprizza gioia da tutti i pori. “Per noi è una giornata storica”, dice gongolando il presidente della Regione De Luca. Ecco allora un giorno intero di festeggiamenti. *** Destinazione incerta. Se non ci sono dubbi sui costi dei viaggi (tutta la preparazione, compresa quella dei prossimi mesi, richiede oltre 500 milioni) ancora non si sa la stazione di arrivo: Spagna o Romania? Importante, comunque, è partire. E qui un ricordo che, a distanza di tempo, fa un po’ tenerezza. Quando scoppiò il colera (1973), si venne a sapere che il vibrione che l’aveva provocato si chiamava ‘o Gava, singolare omonimia con uno degli uomini politici più potenti del tempo. Cessata l’epidemia, il senatore Silvio Gava non esitò ad affermare: “I vibrioni passano, i Gava restano”. Fulminante la battuta di Enzo Biagi: “Sì, è vero. Se ne vanno sempre i migliori!”. Vuoi vedere che, adesso, vanno via le “eco” e ci restano le “balle”? *** Addio senza rimpianti. Pensiamo che, in due cave della terra dei fuochi, oltre centomila tonnellate di rifiuti sono state smaltite del tutto irregolarmente. E il peggio è che una enorme quantità di mattoni per l’edilizia sono stati confezionati proprio con questi rifiuti. Un tempo si diceva che, in Sicilia, i cadaveri dei morti-ammazzati si gettavano nel cemento che serviva per costruire i nuovi palazzi. Perché questo macabro rito? Per costruire una città a misura d’uomo, era la risposta più frequente e altrettanto macabra. *** I magnifici dieci. Tanti sono, dopo i pronunciamenti del Tar e del Consiglio di Stato, i candidati a Sindaco: de Magistris nella speranza di succedere a se stesso, gli altri in corsa per sostituirsi a lui. Di tutti si conoscono nomi, volti e programmi. Soltanto di Martina Alboreto - 27 anni, disoccupata, lista Fratelli del Popolo Italiano - si sa poco e niente. Che sia il caso di rivolgersi alla tv di Chi l’ha vista? *** Aspetti curiosi. In linea di massima, gran parte dei candidati (Palazzo San Giacomo, dieci Municipalità) sembrano tanti “insegnanti di sostegno”, comparabili a quei docenti di cui si ha bisogno quando capitano alunni privi della piena capacità di intendere e volere. Del Sindaco uscente gli avversari dicono che lancia accuse senza prove, aggiungendo che da ex pm perde il ruolo ma non il vizio. Battuta un po’ troppo velenosa, no? *** In campo anche Maradona. Non direttamente, ovvio, ma per via del suo nome, Diego. Negli anni scorsi, quando il pibe de oro era il re di Napoli, non c’era bimbo che nascesse e non venisse chiamato Diego. Un assessore comunale, Diego Tesorone, riempì la città di manifesti chiedendo voti perché lui si chiamava come il fuoriclasse mondiale. Vota Diego, vota Diego, un nome che è tutto una garanzia. Passarono pochi minuti e sotto il suo appello alcuni buontemponi fecero comparire la scritta: sì,il nome Diego va bene, ma a te è il cognome Tesorone che ti fotte. Ora ci riprova Venanzoni.Anche lui si chiama Diego. Curiosi di vedere come finirà. *** Solo domenica. Le urne rimarranno aperte per tutto il cinque giugno. Nonostante la decisione sia definitiva, da Napoli parte la richiesta di posticipare almeno a lunedì 6 lo spoglio delle schede. Lo chiede il vice presidente del Consiglio regionale Tommaso Casillo “per consentire ai componenti dei seggi di riposare durante la notte”. Ma si può dormire tranquilli al pensiero di quello che le urne possono contenere? Non è meglio chiudere le urne e dare subito il via allo spoglio? Almeno, così, uno si toglie subito il pensiero.