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Parigi come Napoli? Ma faciteme ’o piacere

Opinionista: 

«’O pernacchio non è un suono. ’O pernacchio è rivoluzione, è libertà. ’O pernacchio è ’a voce d’ ’a gente ca nun tene voce. ’O pernacchio è un calcio in culo a tutt’ ’e putiente»

Auguri a tutte le mamme. Oggi è la loro festa. La mamma, la creatura più tenera e delicata. A lei si sono ispirati i più grandi artisti di tutte le epoche. Pittori, scultori, poeti, immensi musicisti… fino a Toto Cutugno. La cultura popolare è piena di perle di saggezza a lei dedicate. “‘E figlie so’ piezze ‘e core”. “Na mamma è bbona pe’ ciente figlie, ciente figlie nun so’ bbuone pe’ na mamma”. E, se ogni anno si celebra questa bella festa, quest’anno sarà certamente ricordato come l’anno delle mamme. Due nascite, due mamme e due bimbe, hanno interessato l’opinione pubblica mondiale. Fiocco rosa per la famiglia reale inglese. È nata la piccolina di Kate e William, ‘nepote d’a riggina Elisabetta. Charlotte Elizabeth Diana. Tre nomi pe’ na criatura sola. E giusto sul suo nome si sono giocate valanghe di scommesse. In Inghliterra, si sa, si scommette su tutto. E così è stato p’’a nennella. Sesso, peso, chioma, primo ruttino, prima cacchina. Certo, deve essere seccante per una bambina che verrebbe solo trascorrere ngrazia ‘e Dio i suoi primi giorni di vita. E, invece, tanti occhi addosso! Onori e oneri della popolarità! Un’altra nascita, un’altra bambina, quasi in contemporanea, ha commosso milioni di persone. Una lucina di speranza nel buio tetro della disperazione che sta segnando l’immigrazione sulle nostre coste. Una giovane mamma nigeriana, stipata su un barcone con centinaia di fuggitivi, è stata raccolta e messa in salvo sulla nave “Bettica” della nostra Marina militare. A bordo della nave la giovane mamma nigeriana è stata colta dalle doglie del parto, e in un miscuglio di sofferenza e gioia ha dato alla luce la sua creatura. La vita che si fa spazio a dolori e morti. Alla bimba è stato dato il nome di Francesca Marina. Francesca, forse come il Papa, e Marina come il corpo che l’ha salvata e fatta nascere… Marina come quel mare che, almeno per una volta, non è stato crudele e spietato con chi fugge in cerca della felicità. E poi… e poi la mamma di Baltimora. Una tigre, una leonessa, una pantera di donna che a suon di schiaffi e di ceffoni ha affrontato il figlio guerrigliero, vestito di tuta e passamontagna, impegnato in scontri con la polizia americana nel corso di una protesta per la morte di un giovane nero. La mamma, nera anche lei, ha agito per amore, per evitare possibili tragiche conseguenze al figlio, combattente intemerato. Di peso lo ha trascinato via dal campo di battaglia. Schiaffi, ceffoni e calci in culo, e pare che qualcuno l’abbia sentita minacciarlo: “E ‘a casa haje pure ‘o riesto!”. È proprio vero: «Son tutte belle le mamme del mondo». Il pernacchio di oggi? Ai soliti noti. Nun se sbaglia maje.