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Siamo al giro di boa, vediamo come finirà

Opinionista: 

Due luglio, sant'Ottone. Solidarietà massima ai bambini a cui viene imposto questo nome, ma confidiamo che non ce ne siano più, tranne che in Germania dove Otto è ancora molto gettonato, forse per via del conte (poi principe) di Bismarck. Ma questo 2 luglio da canicola feroce dovremo ricordarlo per un motivo assai suggestivo: oggi cade la metà esatta di questo 2020 bisestile, son passati 183 giorni e ce ne restano 183. Siamo al giro di boa, e volgendo lo sguardo indietro ciascuno è autorizzato a fare scongiuri, grattarsi, lanciare amuleti. E sperare che i prossimi numeri siano diversi dai precedenti. Più di 34mila morti, centinaia di miliardi promessi che molti stanno ancora aspettando, 300 milioni di mascherine che forse non sono mai arrivate un po' per problemi doganali e molto per disinvolte operazioni che daranno molto lavoro nei prossimi mesi ai cronisti giudiziari. E poi, cito a memoria: 247. Sono i notai italiani che hanno partecipato all'assalto alla diligenza per ottenere il sussidio di 600 euro quando ci siamo accorti di essere diventati povera gente, cioè il mese scorso. Non venti anni fa, ma trenta giorni fa. E con i notai anche gli avvocati, e gli architetti e gli imprenditori con Rolex d'oro al polso. E poi c'erano i pensionati, guardati con feroce invidia ("beati voi, che non fate nulla e ogni mese vi arrivano i soldi fino a casa"), e i figli dei pensionati e i figli dei figli dei pensionati che erano tutti a carico di questi privilegiati col catetere e i capelli bianchi. E poi le richieste di cassintegrazione, i sussidi, le sussistenze, il reddito di cittadinanza e quello di sopravvivenza, la spesa solidale, i panarielli calati in strada "chi può metta, chi non può prenda", e nessuno metteva e tutti prendevano. E il grido disperato di dolore di commercianti e imprenditori e gioiellieri che fino all'anno scorso dichiaravano un reddito annuo di 8mila euro e che per due mesi di attività ferme adesso denunciano una perdita di 30mila euro. E Conte che annuncia vi stiamo riempendo di miliardi, e il presidente dell'Inps che conferma vi abbiamo riempito di miliardi. E i pensionati fortunati che in questi mesi hanno pagato l'assicurazione e la rata per l'auto dei figli e il motorino del figli dei figli. Poi all'improvviso è finito l'assemblamento delle lamentele, ed è ripreso l'assembramento. Tutti insieme, appassionatamente, perchè il caldo, l'estate, 'o calore. E al molo Beverello c'è la fila poco solidale e molto assembrante per salire sull'aliscafo. E i bagnini che quest'anno per prendere un ombrellone devi accendere un mutuo fondiario, perchè non possono più piazzare le sdraio come hanno fatto fino all'anno scorso, una sull'altra. E il turista con gli infradito pagherà la differenza sui mancati guadagni. E indovinate invece dove saranno i pensionati, quelli col catetere, ad agosto? Avete indovinato: saranno in casa, nascosti dietro le persiane abbassate nonostante l'afa opprimente della città deserta, col cuore in gola per il minimo rumore sul ballatoio e impauriti se dovesse arrivare un ladro. Staranno lì a contare i giorni della solitudine di agosto, con un foglietto vicino al telefono con l'indirizzo dell'albergo Riviera, dove sono andati a riposarsi i figli ed i figli dei figli. Loro, gli anziani, col caldo e con l'afa, con il terrore del rumore dei ladri d'appartamento, passeranno il tempo a dar da mangiare al pesciolino rosso nella boccia opaca, che neanche li sente i rumori di questa umanità che si è scoperta fragile e povera ma anche cialtrona.