Accessibilità:
-A A +A
Print Friendly, PDF & Email

Trasporti, va formata una classe dirigente

Opinionista: 

O ltre quattrocento milioni di euro per le Metropolitane di Napoli e di Salerno. Linea Arechi - Aeroporto. Si aggiungono ad altre centinaia di milioni di euro, sempre per la Metropolitana di Napoli. So bene, ancorchè si parli di lavori immediatamente cantierabili, quanto lunga sarà la strada perché quei milioni di euro si trasformino in opere concrete al servizio della mobilità dei cittadini, di cui ad una diversa qualità della loro vita. Forse i nostri figli, meglio i nostri nipoti, vedranno quelle opere realizzate. Personalmente sarei contento se, da vivo, potessi vedere conclusi i lavori a Piazza Municipio, a Piazza Nicola Amore, a Piazza Santa Maria degli Angeli a Monte di Dio. Anche perché, da antico assessore regionale ai Trasporti, sicuramente qualche granello di sabbia l’ho messo. Ma forse chiedo troppo alla vita. Come che sia, queste ingenti risorse stanziate, oltre ad assicurare migliori servizi, certamente daranno lavoro a migliaia, tra tecnici, attrezzisti, manodopera specializzata, manovali. Per non dire dei lavoratori dell’Ansaldo, cui spetterà, se è ancora loro la competenza, fornire treni ed attrezzaggio. Ebbene, non mi stancherò di ripeterlo, non si parla mai di risorse per la formazione professionale di figure funzionali alla realizzazione di questi lavori. Di qui il mio timore che Napoli e la Campania forniranno prevalentemente manovalanza, mentre la manodopera specializzata verrà dalle regioni del Centro-Nord. Eppure, la nostra classe operaia (si chiama sempre così?) ha dato prova nel tempo di saper fornire fior di maestranze: vedi Alenia, Ansaldo, Alfasud, solo per elencare le industrie più note. Contemporaneamente, piuttosto che sfornare analisi sociologiche, ormai abusate, sulla condizione giovanile a Napoli, non sarebbe il caso di lanciare una formidabile campagna per incoraggiare i giovani ad aver fiducia nel futuro, facendo loro toccare con mano la possibilità di diventare i protagonisti del loro destino?! Magari aiutandoli, anche attraverso una opportuna opera di orientamento, a selezionare le “scuole” alle quali iscriversi per sintonizzarsi su queste opportunità di lavoro. Naturalmente, e questo vale soprattutto per le Istituzioni, ma anche per la classe imprenditoriale, si tratta di organizzare un grande “concerto” per determinare sinergie tra i ceti produttivi, le professioni, le forze dell’impresa e del lavoro. Una classe dirigente che sia all’altezza dei tempi. Altrimenti continueremo a vivere la nostra realtà, divisa tra mille contraddizioni: fra la “grande bellezza” raccontata magistralmente da Turturro in “Passion” e quella “oscura” rappresentata da Lina Wertmuller nel film “Un complicato intrigo di donne, vicoli e delitti”, o dalla serie “Gomorra”, di cui tardivamente molti cominciano a denunziare la dimensione senza respiro, ancorchè molto aderente dalla realtà. FUNICOLARE DEL VESUVIO. Il Governatore ci aveva promesso il ripristino della Funicolare del Vesuvio, quella che aveva ispirato la celebre canzone Funiculì Funicolà. Cantata da Enrico Caruso era diventata il simbolo di Napoli e della sua bellezza. Una inopinata iniziativa alla fine degli anni ’80 da parte del gruppo politico dei Verdi aveva bloccato la realizzazione del ripristino di quella spettacolare funicolare. Da assessore regionale ai Trasporti avevo recuperato fondi dalle economie del bilancio regionale, avevo commissariato la concessione, affidandone la responsabilità all’ottimo Vincenzo de Renzis: l’appalto era stato assegnato, i lavori iniziati. Il blocco provocò il fermo di ogni attività, che neppure la chiusura favorevole del processo fece riprendere. Così i binari furono “donati” alla Funicolare Centrale e le carrozze, magistralmente disegnate dal compianto Nicola Pagliara, furono chiuse in un deposito. Pare, ma sarebbe il caso di accertare, qualche anno fa l’allora Governatore Caldoro, invece di riprendere il progetto della Funicolare, le avrebbe fatte distruggere. Sarebbe il caso che qualcuno approfondisse ogni aspetto e, soprattutto, che il Governatore desse seguito alla sua promessa.