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Turisti americani no, ma i clandestini sì

Opinionista: 

Cari amici lettori, giorni fa conversavo (per iscritto) sul web con un amico sardo, col quale su un sito specializzato scambiamo, a volte, traduzioni di poesie dal sardo al napoletano e dal napoletano al sardo. Ho appreso, così, con un lieve anticipo, la notizia che un gruppo di turisti, giunto con un aereo dagli Usa, era stato rimandato indietro. Successivamente ho avuto dai media conferma della notizia. I vacanzieri sono atterrati con un jet privato all’aeroporto di Cagliari; essi hanno dichiarato alla polizia di frontiera di aver prenotato camere per alcuni giorni in un albergo di lusso, per poi spostarsi in una villa ove sarebbero stati ospitati. Gli agenti, però, hanno applicato la norma che non consente ai cittadini Usa l’ingresso in Europa e, quindi, neanche in Italia. Il mio amico sardo non aveva avuto un incubo notturno: l’incredibile evento è accaduto davvero. Perché incubo? Mi potreste domandare voi. Dobbiamo ben difenderci dal Coronavirus, che negli Usa e in altri Paesi infuria. Giusto; tuttavia è consentito l’accesso ai cinesi e ad altre popolazioni, forse perché sono più simpatici ai Cinque stelle e in particolare alla stelletta numero sei, il Conte bifronte. Particolare interessante: i facoltosi Yankees da noi schifati, la cui presenza avrebbe certo giovato a tutto l’indotto turistico, volevano sottoporsi a loro spese al tampone e agli altri opportuni accertamenti, ma non c’è stato nulla da fare. Non si passa! Così ha detto la Merkel, che non va d’accordo con Trump, e così ripetono i suoi servi sciocchi che conducono l’Italia al disastro! La Merkel, in verità, è meno sciocca dei suoi servi: non vuole gli americani, ma nemmeno i clandestini africani e asiatici. I servi sciocchi, invece, fanno sbarcare chiunque arrivi sulle navi di Soros e dei suoi amici, strainfischiandosi del fatto che costoro, oltre il coronavirus, portano con sé infinite altre malattie delle quali ci eravamo felicemente dimenticati. I tamponi per questi qui, sempre che non se la siano filata evitando la quarantena, li paghiamo noi, come paghiamo la loro permanenza in Italia. Esattamente il contrario, dunque, rispetto al benedetto turismo sul quale l’Italia deve reggersi dopo che gli ultimi governi hanno inferto colpi mortali a tutti gli altri settori dell’economia. A questi malemeriti governanti, il cui massimo esponente in carica non è stato eletto dall’infelice popolo sovrano, non basta ancora. Essi smaniano, infatti, per abolire del tutto i famosi (per loro famigerati) decreti immigrazione con i quali Salvini aveva ridotto drasticamente l’invasione dei clandestini: questi musulmani neri che non si limitano a infoltire la criminalità organizzata, ma rubano, stuprano, accoltellano, insultano e molestano gli indifesi aborigeni e arrostiscono financo i gatti per strada. Ci tocca fare la fine degli indiani d’America e d’Australia? Perché i malemeriti fanno questo? Per ragioni ideologiche? Sì, forse c’entra anche il delirio demoniaco etichettato come buonismo, che ha come primo dogma il globalismo. Distruggere la nostra civiltà giudaico cristiana, erede, fra l’altro, di Platone e San Tommaso, dell’Impero di Roma e dei costruttori di cattedrali: questo è il loro sogno ad occhi aperti. Lo coltivano, alla maniera dei talebani, distruggendo monumenti e abbattendo statue, nel migliore dei casi ricoprendole di vernice, come hanno fatto con Montanelli. Iconoclastia e accoglienza sono due facce della stessa medaglia al disvalore. L’iconoclastia, però, è soltanto stupida e malvagia, come tutte le azioni di chi è posseduto da un demone. Il favoreggiamento dell’invasione, invece, è furbetto. Serve per comprare mano d’opera quasi gratuita, per arricchire un circuito di amici e amici degli amici che sull’accoglienza ci campano, e bene. Che gliene frega ai furbetti che per l’Italia il saldo è negativo, perché lavoro e ricchezza sono portati dai turisti e non dai clandestini? Che gliene frega se il lurido sfruttamento dei clandestini condanna alla disoccupazione e alla fame i braccianti nostrani? Tanto debbono scomparire, come gli artigiani, i piccoli commercianti, i professionisti e gli artisti. Tutta gente inidonea a costruire il mondo di domani, in cui il gregge dei senza patria, la mandria dei senza cultura, la massa degli schiavi al servizio dell’Anticristo spegnerà definitivamente la lampada dell’intelletto e servirà riconoscente gli sconosciuti padroni del mondo.