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Un’altra Terra, un’altra Napoli

Opinionista: 

Il nome battesimale, Kepler 452b, non è dei migliori e denota la scarsa fantasia e il disilluso pragmatismo aziendale degli astronomi della Nasa, ma sembra che un altro pianeta simile al nostro sia stato finalmente trovato, ruota intorno a un suo Sole, alla distanza di 150 milioni di chilometri, proprio ed esattamente come questa nostra Terra, questa tedesca Europa, questa Italia renziana e questa nostra Napoli, erosa dal torrido ed afoso calore carontiano, ed immersa a bagnomaria nel brodo del Mediterraneo. Il punto più interessante, a parte altre analogie, è che questo pianeta, distante 1400 anni luce nella costellazione del Cigno, risulta essere una specie di fratello maggiore, o forse cugino, come ha teorizzato il capo del team, Jon Jenkins, perchè ha un miliardo e mezzo di anni di vita più della Terra, e quindi potrebbe offrirci ampia materia di confronto con le teorie riguardanti il nostro futuro, senza parlare del rivitalizzato e mai sopito enigma sull'ipotesi di un'altra vita intelligente e sul non essere più soli nell'infinito universo. E allora, a nostro avviso, già siamo partiti col piede sbagliato. Siamo alla ricerca continua, appassionata e coinvolgente di altre galassie, di altri mondi, di altre forme di vita, e quando si ottiene un tale successo storico, non troviamo di meglio che affibbiare un appellativo clone del telescopio spaziale lanciato in esplorazione nel 2009, senza nemmeno lontanamente pensare che se la nostra teoria ha un reale fondamento scientifico, forse dall'altra parte qualcuno ci sta già osservando, con una tecnologia superiore alla nostra di un milione e mezzo di anni, e potrebbe essere un po' disturbato da tale infantilismo esplorativo: pensate, per un attimo, se gli abitanti di tale pianeta, in una sorta di telepatia cosmica, avessero nel frattempo denominata la Terra, Schultzkahtz 229, in onore del loro più famoso scienziato astronomo! Credo che la prenderemmo molto male, ma quì tralasciamo le vie astronomiche, con tutte le loro implicazioni scientifiche e negazionismi religiosi, per svanire in una nebula umida e soporifera di un caldo pomeriggio di luglio, a sognare, a cuor leggero, tanto per stemperarlo, con un pò di spicciola fantascienza partenopea. Lo studio della mitologia classica dei “keplerini” presenterà una leggenda simile a quella della ninfa Partenope? Ed esiste su quel pianeta un vulcano gemello del nostro Vesuvio, con tutta la sua storia millenaria di eruttazioni magmatiche, di scombussolamenti geofisici e di patrocinio atavico su una popolazione di sulfureo Dna, di lazzara e cialtrona fellonìa, di intelligenza e comportamento finalizzato soltanto ad un secolare piagnonismo e al rimpianto di ciò che si poteva essere e non saremo mai, perchè il servilismo e l'assistenzialismo generalizzato è divenuto l'unica modalità esistenziale possibile in questa “Campania infelix”? Anche là esisteranno i luoghi della memoria, ad insegnamento ed esempio alle generazioni future, e per produrre profitto e denaro a chi ne lamenta il fabbisogno, ma non sarà consentito ad un manipolo di pseudosindacalisti scansafatiche di bloccare senza preavviso il remunerativo e culturale uso di quei luoghi, con un colpo di mano degno solo di menti ottuse e criminali; io credo che su quel pianeta, se così fosse, sarebbero stati mandati a casa, a calci nel sedere! Sul pianeta gemello, ma nato prima, avranno risolto il problema della spazzatura, dei rifiuti eretti a monumenti della loro stessa fetida decomposizione e della inciviltà medioevale di cittadini, contenti infine di condividere tale invidiabile nota distintiva con gli abitanti della Capitale, magari scoprendo che i keplerini spediscono con uno straordinario sistema di “stargate” la loro immondizia cosmica in Campania, o che si siano impossessati delle nostre identità e siano già tra noi, usando la penisola, la nostra regione come una specie di campo di concentramento gravitazionale, nel quale far sopravvivere individui indesiderabili ed incompatibili con la loro superiore civiltà, e costoro, vista la nostra pochezza raziocinante, siano diventati quaggiù la classe dominante e governante, e per paradosso, la camorra o la delinquenza sia divenuta il braccio violento di una ribellione planetaria underground! In questo surreale e amaro sogno kepleriano, non ci resta che sperare in un'altra vita terrena, dove il rispetto per la cultura, per le affinità intellettive e le emozioni del genio dell'uomo abbia finalmente preso il sopravvento, e si riconosca l'importanza delle radici, del nostro vivere, di chi siamo e come migliorare la qualità della propria esistenza, magari ricordando l'importanza semplice e basilare della lingua dei padri, che il numero dei mesi dell'anno è ordinale, come i quartieri della Roma repubblicana ed imperiale, e quindi la numerazione romana è l'unica corretta e il resto è semplice idiozia incompetente. Ma davvero crediamo che possa esistere un'altra Napoli in un'altra Italia?... è solo fantascienza.