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Un week end senza internet

Opinionista: 

Il mese di luglio alla casa di montagna dei nonni era una vera barba. Dopo la passeggiata salutare e le grandi mangiate non c'era gran che da fare. Per la gioia di noi piccoli e lo strazio dei grandi, accadeva, con la cadenza di quasi ogni tre giorni, che il nonno perdesse la dentiera. Cominciava una specie di caccia al tesoro con modesto premio finale per il fortunato che la trovava. A noi quei due pezzi di resina rosa, a differenza dei nostri genitori che ne avevano orrore e tremavano al pensiero di trovarsela improvvisamente davanti, non facevano alcuna impressione. A dentiera riconquistata, il nonno, insensibile ai rimproveri ricevuti dai grandi, premiava con un'elargizione economica chi l'aveva recuperata e puntualmente ci ripeteva la solita storia, che avevamo imparato a memoria. Quell'ordigno, indispensabile per sopravvivere, gli dava un fastidio tremendo e ogni tanto aveva necessità di liberarsene per un po'; così, svagato come consapevolmente era diventato, la perdeva. E quando la perdeva – ci confessava - si sentiva come un pesce fuori d'acqua. Da adulto la dentiera l'ho ritrovata in un bellissimo romanzo di Sepulveda, Il vecchio che leggeva romanzi d'amore. Il protagonista, vecchio ed esperto cacciatore, conserva, custodendole accuratamente in tasca per tirarle fuori solo al momento opportuno, due cose: gli occhiali per leggere i suoi romanzi e la dentiera per mangiare. Oggi, grazie a impensabili progressi, la tecnologia odontoiatrica è cambiata; oggi c'è l'implantologia, costosissima e utile. E chi usa ancora la dentiera è agevolato da collanti che la tengono fissa e la rendono più sopportabile, come ci assicurano le pubblicità televisive mandate per lo più a ora di cena. Però, pur non facendo uso della dentiera, può capitare di avvertire lo stesso senso di disorientamento e di avvilimento del nonno quando smarriva il suo prezioso aiuto masticatorio. Vi è mai successo di perdere il collegamento con la rete per due o tre giorni, proprio nel periodo del week end, quando il numero verde può accettare solo i reclami e le segnalazioni dei guasti, ma non ci sono operatori che possano provvedere alla riparazione? Se vi è capitato vi sarete sentiti cascare il mondo addosso o, come accadeva al nonno, come se aveste perso la dentiera. Vi trovereste a guardare continuamente il modem attendendo che da un momento all'altro si accendano le spie verdi che annunciano la fine della prigionia e il ritorno alla vita. Pensereste alle mail che il vostro computer non vi può far vedere. Perdereste il contatto con facebook e con twitter. Vi mancherebbero i tanto vituperati videogiochi. In mancanza di internet, andreste alla disperata ricerca del vocabolario di italiano che non ricordate dove diavolo avete messo e vi pentireste di non aver comprato ad appuntamenti settimanali i volumi di un'enciclopedia abbinata a un quotidiano. E non vi andrebbe proprio di sorridere, come succedeva al nonno prima di recuperare i suoi preziosi denti artificiali. Chi l'avrebbe mai detto, qualche decennio fa, che la nostra vita sarebbe diventata dipendente dalla ripetizione per tre volte di una consonante che ai tempi delle elementari non compariva nemmeno nel nostro sillabario: w.w.w.