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Una nuova Medicina per Scampìa

Opinionista: 

La Il 19 ottobre 2001 venne presentato nella sala della Giunta di Palazzo San Giacomo il progetto della sede della Protezione Civile, redatto dall’architetto milanese Vittorio Gregotti, progettista di fama mondiale, e da realizzare attraverso la ristrutturazione della Vela H di Scampia. Alla mia critica di averne previsto la demolizione e non la ristrutturazione l’architetto rispose che questa operazione, molto complicata dalla particolare struttura portante, sarebbe costata troppo e che era più conveniente costruire un edificio ex novo. E disegnò un banalissimo edificio di cinque piani a corte circolare da lui magnificato come “un monumento civico, una sorta di roccaforte poggiata su uno zoccolo alla maniera di Francesco di Giorgio Martini”. Ma sorvolò sul fatto che il valore di mercato della Vela era di alcune diecine di milioni di euro, che non figuravano nel costo complessivo dell’opera. E nessuno rilevò la grave irregolarità amministrativa. Nemmeno la Corte dei Conti alla quale la segnalai. Ma questa idea fallì senza che ne venisse data una convincente spiegazione. E non si parlò più della demolizione della Vela. A distanza di cinque anni, nel mese di luglio 2006 venne accolta dall’amministrazione Iervolino la proposta del Rettore della Federico II Guido Trombetti di realizzare nella Vela H una facoltà di Medicina. E l’incarico di progettarla venne dato allo stesso architetto milanese. Il quale, avendo ben altro cui dedicare il suo sapere e la sua inventiva, ha tirato fuori dall’ archivio il progetto della sede della Protezione Civile, vi ha aggiunto un piano, ha allargato un po’ la corte circolare ed ecco il progetto della facoltà di Medicina. Con tanti saluti alla correlazione tra struttura, funzione e forma, che anche lui insegnava nelle facoltà di architettura di Palermo e di Milano. Ovviamente ho denunciato all’ Autorità di vigilanza sui lavori pubblici la violazione dell’art.17 della legge 415/98, che, per opere di questa importanza, prescrive l’adozione del pubblico concorso e vieta tassativamente l’affidamento di incarichi fiduciari. E sono stato informato che è stata chiesta al Segretario generale del Comune la delibera dell’amministrazione comunale “per verificare se il mancato rispetto della legge era giustificabile dalle condizioni di indifferibilità e di urgenza”. Mi è stato impossibile sapere se e come è stato risposto. So però che, alla luce delle precedenti denunce su Bagnoli, sull’Ospedale del Mare e sul Polo Pediatrico di Acerra, l’Autorità di Vigilanza ha trascinato alla lunga la questione fino a farla dimenticare. E ha fatto bene il governo Renzi ad abolirla. Ma la demolizione della Vela H non deve portare bene se Scampìa ha perso la sede della Protezione Civile e non ha ancora la facoltà di Medicina. Una struttura che avrebbe dovuto “ innescare il suo processo di rinascita del quartiere e il suo inserimento nel contesto sociale cittadino”. Punto. Pur a conoscenza di questi fatti l’amministrazione de Magistris ha deciso il 5 agosto scorso di approvare una delibera, che destina ben 20 milioni di euro per il completamento dei lavori. Ma gli assessori si sono ben guardati dal chiedersi come mai un’opera iniziata nel 2007 non è stata ultimata nei tempi contrattuali (il raddoppio del Canale di Suez è stato realizzato in un anno) e perchè mai si è arrivati alla triplicazione dei costi iniziali (nel rigoroso rispetto di una scandalosa e deplorevole tradizione italiana che non si riesce a sradicare). Mi sono rivolto all’Autorità Nazionale Anticorruzione che il 19 novembre scorso mi ha così risposto: “Questo Ufficio di Vigilanza Lavori ha avviato un procedimento istruttorio per la verifica delle procedure seguite nell’iter realizzativo della facoltà di medicina a Scampia”. Non si possono sprecare altri 20 milioni di euro per realiazzare un edificio talmente brutto che lo stesso Gregotti se ne vergogna al punto che non figura tra le tantissime opere progettate dal suo studio in mezzo mondo. Perciò va demolito e va bandito un concorso internazionale di progettazione.