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Vi spiego perché Ancelotti ha il panettone assicurato

Opinionista: 

assicurato Il Napoli è quarto in serie A, dopo appena sette partite. Ed è in piena corsa per la qualificazione agli ottavi di Champions, dopo aver, tra l’altro, battuto al San Paolo i campioni d’Europa. Una situazione del genere, sul piano logico, potrebbe generare malumori in casa Juventus, ma non in quella partenopea. Ma qui, invece, tra media ufficiali e social, si mette in discussione perfino la panchina di Ancelotti. Se non volevi essere processato, dicono i più moderati, non dovevi proclamare ai quattro venti di essere competitivo. Si potrebbe ribattere che dichiararsi sconfitti in partenza è peggio che andar di notte, ma non servirebbe a granché. La verità è che il mondo dell’informazione si alimenta di trionfi e vittime, tira aria più tranquilla per chi sta a centroclassifica, condannato all’anonimato e all’indifferenza, che per gli eterni secondi tipo Napoli di questi ultimi anni. A evitare malintesi, preciso che sul Napoli visto nelle ultime settimane, dopo la memorabile vittoria sui “Reds”, nutro qualche perplessità anch’io. C’è l’incognita Lozano, che pesa non poco in una società che a stento può permettersi il flop Vargas, figuriamoci di buttare dalla finestra 50 milioni. C’è la spregiudicata gestione del turnover del mister pluridecorato, che soprattutto nel primo tempo contro il Cagliari è sembrata andar oltre i confini del buonsenso, tagliando fuori non solo l’ariete di attacco (Milik o Llorente che sia), ma anche player del calibro di Fabian Ruiz e Koulibaly. Ma, quand’anche ci sia stato qualche errore, compresa l’improvvida parentesi del ritorno al 4-3-3 contro la Torino granata, è lecito sentenziare di fallimenti o anche limitarsi magnanimamente a concedere una, massimo due prove d’appello? Signori, se De Laurentiis non cambia la rotta decennale che ha sempre seguito, Ancelotti ha assicurato sia il panettone che la colomba pasquale. Una sola circostanza potrebbe ribaltare il quadro: non riuscire a conquistare uno dei quattro posti Champions. Ma, al momento, malgrado la classifica attuale, sembra un evento improbabile. Il Presidente, contrariamente a quanto sostengono i suoi non pochi detrattori, spera fortemente che Carletto faccia rima con scudetto, oppure che faccia tanta strada nella massima competizione continentale. Ma sa anche che, con il fatturato del Napoli, bisogna distinguere i sogni, leciti e a volte materializzabili, dalla realtà, ostica e poco addomesticabile. Piaccia o non piaccia a chi si ostina a pretendere ciò che si può solo desiderare.