NAPOLI. Trasformazione e rigenerazione urbana per “La Napoli che verrà” si è parlato di questo ieri mattina all'Unione Industriali partenopea dove FS Sistemi Urbani, società capofila del Gruppo Ferrovie dello Stato, ha presentato, agli stakeholder e agli investitori interessati i programmi per Porta Est, di cui è stato illustrato il bando internazionale di progettazione, e per i Campi Flegrei. La riqualificazione di queste aree si inserisce all'interno del più ampio processo che interesserà il capoluogo campano nei prossimi anni e di cui sono state declinate tutte le potenzialità di sviluppo. Napoli Porta Est e Napoli Campi Flegrei rappresentano due grandi opportunità di investimento all'interno della città, in siti con un grande potenziale, ad alta accessibilità e ad alta concentrazione di funzioni strategiche ben si prestano a diverse destinazioni d'uso. Le aree interessate dai progetti, infatti, diventano così l'occasione per attuare una trasformazione degli ambiti urbani oggetto di intervento che possa restituire gli spazi rigenerati alla collettività, mediante la valorizzazione e la ricucitura urbana del tessuto cittadino.

PORTA EST. Il progetto “Napoli Porta Est” che insiste sulle aree dell'ex scalo merci Fs di corso Lucci e di porta Nolana, prevede la realizzazione di un nuovo hub intermodale in connessione diretta stazione-porto-aeroporto con la contestuale rigenerazione urbana dell'intero ambito cittadino che si estende per circa 180mila metri quadrati. Per l'attuazione del progetto, nel 2023, Regione Campania, Comune di Napoli, Eav, Rete Ferroviaria Italiana e FS Sistemi Urbani hanno sottoscritto un accordo di programma che prevede, tra gli altri obiettivi, un concorso di progettazione internazionale per la redazione del masterplan complessivo degli interventi, compresa la progettazione del nuovo Headquarter della Regione Campania all'ex scalo merci.

CAMPI FLEGREI. Il progetto "Napoli Campi Flegrei" si rivolge, invece, ad ovest della città e prevede il potenziamento infrastrutturale con la realizzazione dell'interscambio modale L2L6, mediante la realizzazione della nuova fermata e del deposito della linea metropolitana L6, e la contestuale rigenerazione delle aree ferroviarie dismesse di proprietà del gruppo Fs Italiane. Ad oggi è in corso l'iter tecnico amministrativo per la sottoscrizione dell'accordo di programma tra gli enti coinvolti che prevede, tra gli altri, la realizzazione della nuova infrastruttura al servizio della L6, il nuovo campus universitario Parthenope e la definizione del nuovo ambito urbani. Infine, in attuazione di un protocollo d'intesa del 27 luglio 2023, si prevedono interventi finalizzati al potenziamento del sistema infrastrutturale, lo sviluppo del trasporto pubblico locale e la rigenerazione urbana delle aree ferroviarie della città di Napoli.

LA GIORNATA. Dopo l'introduzione di Umberto Lebruto, Ad e Dg di Fs Sistemi Urbani, di Mario Breglia, presidente di Scenari Immobiliari e di Costanzo Jannotti Pecci, presidente degli Industriali di Napoli è intervenuto Edoardo Rixi, vice ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, A seguire Francesca Zirnstein, Dg di Scenari Immobiliari, ha presentato il Report “Napoli, gli scali ferroviari e le ricadute economiche e sociali della loro rigenerazione" che contiene il punto di vista sul mercato immobiliare del capoluogo campano. Successivamente si è tenuto il panel di commento su economia, territorio, infrastrutture e mobilità con la partecipazione di istituzioni comunali e regionali e addetti ai lavori tra cui l'amministratore delegato e Dg di Rfi Gianpiero Strisciuglio.

IL GELO DE LUCA-MANFREDI. Ma la giornata ha anche confermato il gelo tra il sindaco Gaetano Manfredi e il presidente della Regione Vincenzo De Luca. Seduti accanto, non si sono dati la mano né si sono rivolti una parola per tutto il tempo di permanenza. Quando si chiede a Manfredi di parlare del piano, però, non si lascia andare a nessun affondo contro la Regione: «Su Napoli Est c'è un intervento urbanistico molto ampio che riguarda nuove stazioni, nuovi parcheggi, un nuovo svincolo autostradale, infrastrutture necessarie che sono state previste e nell'ambito delle quali la Regione vuole fare un investimento, legittimo nella sua autonomia, per realizzare una nuova sede. Noi ha detto Manfredi guardiamo all'intervento della sua completezza, perché chiaramente la ricaduta sulla città è essenzialmente data dalle grandi opere infrastrutturali, perché noi dobbiamo migliorare l'accesso di chiunque arrivi a Napoli dal lato di piazza Garibaldi. Sappiamo che è un imbuto ora proprio perché non è mai stata fatta la parte retrostante della stazione quindi tutti gli svincoli e i parcheggi, cosa che oggi è indispensabile fare, anche considerando la crescita economic a della città, il turismo, la maggiore mobilità, una maggiore sostenibilità. Su questo conclude il primo cittadino noi abbiamo lavorato, i Comuni e la Regione con grande intensità abbiamo fatto un piano urbanistico importante dal Consiglio Comunale, perché la competenza urbanistica edilizia è del Comune, con anche un voto bipartisan, segno che lavorando insieme, ragionando nell'interesse dei cittadini e muovendosi con rapidità si possono fare tante cose per Napoli».Anche De Luca, questa volta, resta sulla progettualità: «Abbiamo un investimento importante nel nodo di piazza Garibaldi, d'intesa con le Ferrovie. Realizzeremo la nuova sede della Regione, si farà la copertura del fascio binari tra la stazione di Porta Nolana e piazza Garibaldi, sono 100 milioni di euro per una grande piazza e avviare una riqualificazione di tutta l'area, faremo un parco pubblico in via Ferraris, davanti all'hotel Ramada. Ci sono già oggi risorse importanti».