NAPOLI. Continua venerdì 31 marzo al Cinema Astra di Napoli “AstraDoc-Viaggio nel cinema” del reale la rassegna di documentari curata da Arci Movie. Alle ore 19 si proietta Atlantide di Yuri Ancarani e alle 21 La timidezza delle chiome di Valentina Bertani alla presenza del protagonista Benjamin Israel con la madre Monica Carletti, della sceneggiatrice Alessia Rotondo, e l’Assessore alle Politiche Sociali del Comune di Napoli Luca Trapanese. Prima della proiezione delle 21 ci sarà anche un omaggio al giornalista Gianni Minà con un video celebrativo e il ricordo di Andrea Mazzucchi, delegato alla Cultura del Sindaco di Napoli, e di Gennaro Carotenuto, docente di storia contemporanea e collaboratore della rivista "Latinoamerica" che ha visto Minà come direttore editoriale.

La timidezza delle chiome è stata una delle opere rivelazione dell’ultima Mostra del Cinema di Venezia, dove è stato presentato nella sezione “Notti Veneziane” delle Giornate degli Autori, vincendo poi il Nastro d’Argento Speciale dedicato a Valentina Pedicini e rientrando nella shortlist di documentari candidati ai prossimi David di Donatello.

Atlantide, presentato nel 221 nella sezione “Orizzonti” alla Biennale di Venezia, racconta, invece, l’avventura di Daniele, giovane di Sant’Erasmo, isola della laguna di Venezia. 

Il documentario è stato candidato come miglior documentario ai Premi David di Donatello. È stato protagonista dei maggiori festival al mondo fino ad essere proiettato al Museum of Modern Art di New York e presso l'Hammer Museum di Los Angeles. Vede protagonisti Daniele Barison, Maila Dabalà, Bianka Berenyi e Alberto Tedesco. 

La rassegna continua mercoledì 5 aprile con un’altra serata doppia, realizzata in collaborazione con UCCA, incentrata sui regimi totalitari: alle 19 la riflessione storica sul fascismo di “Marcia su Roma” di Mark Cousins (Italia, 2022 – 97’), visto all’ultima Mostra del cinema di Venezia, e alle 21 il grido di libertà delle donne iraniane di “Be My Voice” di Nahid Person (Svezia, 2021 – 90’) sulla storia della giornalista Masih Alinejad e del suo impegno per dar voce alla battaglia contro la dittatura.