NAPOLI. "Dopo due anni di profonda crisi da Covid-19, oggi inflazione e crisi energetica sono 'la nuova pandemia' che mette a serio rischio sopravvivenza le imprese del terziario. Da qui alla prima metà del 2023, secondo le nostre stime, almeno 120mila piccole imprese potrebbero cessare l'attività con la perdita di oltre 370mila posti di lavoro". Lo ha detto il presidente di Confcommercio Carlo Sangalli, intervenuto all'Assemblea pubblica di Confcommercio Campania, a Napoli. "Sono emergenze che si sommano alla debolezza strutturale della crescita e dei consumi unita ad una eccessiva pressione fiscale, che caratterizza la nostra economia", ha aggiunto Sangalli.

"Tre sono le grandi emergenze che il nuovo Governo si troverà ad affrontare da subito, anche in raccordo con l'Europa: fronteggiare l'emergenza energetica, contenere l'inflazione e contrastare il pericolo recessione. Per fare questo - ha aggiunto - servono interventi strutturali, a cominciare dal cosiddetto 'energy recovery fund', dalla fissazione di un tetto al prezzo del gas e dalla revisione dei meccanismi e delle regole di formazione del prezzo dell'elettricità. Dunque, subito, occorre sostenere le imprese sul versante del costo insopportabile delle bollette, con misure legate a questa emergenza. Ma occorrono anche interventi mirati e più robusti sul cuneo fiscale e contributivo, detassando gli aumenti dei rinnovi contrattuali e rafforzando le misure in tema di credito alle imprese. E, naturalmente, occorre mettere a terra riforme ed investimenti del Pnrr. Solo così si potranno rilanciare occupazione, redditi e consumi, rilanciando anche un clima di fiducia che è indispensabile al buon andamento dell'economia".

"La fiducia non è solo importante per il mercato, ma è fondamentale anche per il circuito della rappresentanza. Nelle ultime elezioni, abbiamo osservato con preoccupazione la crescita dell'astensionismo di quasi 10 punti percentuali. Un trend che era già evidente nelle ultime tornate amministrative e che oggi è quasi sconcertante: 36%, con punte di astensionismo del 50% in regioni proprio come la Campania e sull'astensionismo è come se in questi anni una parte del Paese si fosse chiusa alla partecipazione, come se fosse entrata in un lockdown civico, quasi con l'idea che non si possa più fare la differenza davanti ai fenomeni globali. Questo atteggiamento individuale - ha aggiunto Sangalli - ha una ricaduta forte anche per le aggregazioni sociali come le associazioni di rappresentanza, come noi. Quante volte in questi anni abbiamo visto nascere dall'esasperazione comitati e aggregati, per lo più virtuali, sempre improvvisati, che approfittano della protesta senza la capacità di proposta. C'è un'enorme differenza tra una rappresentanza ancorata a precisi interessi economici e territoriali e una rappresentanza astratta, svincolata da qualsiasi radicamento. E, alla fine, svincolata da qualsiasi responsabilità. Per questo l'impegno di organizzazioni come la nostra deve essere in un certo senso quello di ancorare la rappresentanza, agli interessi reali, agli interessi dei nostri settori e a quelli delle città che rappresentiamo economicamente, ancorarla ad una storia collettiva e ad un grande sistema plurale, capace di traguardare l'interesse particolare in quello generale".

"Mi auguro che le questioni internazionali siano affrontate in maniera più razionale. Io sono fra quelli che non hanno ancora capito dove vogliamo andare a parare rispetto alla guerra in Ucraina. Probabilmente conviene fermarsi un attimo e capire come affrontare in maniera specifica il problema delle forniture energetiche. Su questo l'Europa sta mostrando totale ottusità politica", ha detto il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca all'Assemblea pubblica di Confcommercio Campania. “La situazione è preoccupante, è pesante e non abbiamo davanti mesi facili. Quello del commercio e dei servizi è uno dei settori maggiormente colpiti dalla crisi energetica, è del tutto evidente che il commercio vive se vive l'economia generale. Dovremo prendere delle misure immediate per quanto riguarda i costi dell'energia – ha affermato il governatore della Campania - Noi lo faremo nell'ambito dei distretti del commercio che abbiamo approvato - ha aggiunto - e quindi daremo una mano in modo particolare ai panificatori che hanno attività energivore. Poi ovviamente cercheremo di implementare l'assistenza tecnica al mondo del commercio. Però parliamoci chiaro: è evidente che le singole misure servono a poco se non c'è una tenuta economica generale".