NAPOLI. La situazione epidemiologica è estremamente preoccupante in Campania. E così arriva una nuova ordinanza del governatore Vincenzo De Luca che imprime una nuova stretta fino al 7 ottobre.

FESTE E RICEVIMENTI CON MASSIMO VENTI PERSONE. Nel dettaglio, il provvedimento stabilisce che l’esercizio e la fruizione delle attività connesse a cinema, teatri e spettacoli dal vivo, ristorazione e bar, wedding e cerimonie, sono subordinati alla stretta osservanza dei protocolli. Inoltre, lo svolgimento di feste e di ricevimenti è consentito esclusivamente nel rispetto del limite massimo di venti partecipanti per ciascun evento e nell’osservanza delle ulteriori misure previste dai protocolli. La restrizione non opera per cerimonie già organizzate e in programma fino a domenica. Resta fermo, però, l’obbligo di osservanza delle misure precauzionali stabilite dai protocolli. Il limite numerico, quindi, non opera se l’evento si svolge in forma statica, ovvero con posti a sedere preassegnati, e con esclusione di buffet. La composizione dei tavoli, però, dovrà prevedere solo la partecipazione di congiunti. Il limite numerico di venti persone non si applica alle celebrazioni religiose.

DIVIETO DI VENDITA DI ALCOLICI DOPO LE 22. Inoltre, a tutti gli esercizi commerciali, compresi bar, chioschi, pizzerie, ristoranti, pub, vinerie, supermercati, dalle 22 è vietato vendere con asporto di bevande alcoliche, di qualsiasi gradazione, nonché di tenere in funzione distributori automatici. Resta consentita la somministrazione al banco, nel rispetto del distanziamento obbligatorio, nonché ai tavoli: il tutto nel rispetto dei protocolli. Gli esercizi che non possano garantire queste misure devono chiudere alle 22.

DIVIETO DI CONSUMO DI ALCOLICI DALLE 22 ALLE 6. Dalle 22 alle 6, inoltre, è stabilito il divieto di consumare bevande alcoliche, di qualsiasi gradazione, nelle aree pubbliche ed aperte al pubblico, comprese le ville e i parchi comunali, nonché nelle aree prospicienti bar ed altri locali pubblici.

SOSPESE FIERE E SAGRE. Resta sospesa l’attività di sagre e fiere e, in generale, ogni attività o evento il cui svolgimento o fruizione non si svolga in forma statica e con postazioni fisse.

SUI MEZZI PUBBLICI MASCHERINA OBBLIGATORIA. Inoltre, è vietato per i passeggeri salire a bordo dei mezzi di trasporto senza la mascherina. Nell’ordinanza di legge che «eventuali passeggeri sprovvisti di mascherina devono, in ogni caso, essere sanzionati in conformità a quanto previsto ed essere invitati a scendere immediatamente e comunque appena possibile dal mezzo, al fine di evitare ogni ulteriore rischio connesso alla permanenza a bordo in assenza di dispositivi di protezione. In caso di rifiuto, deve essere disposto il blocco del bus o del treno e richiesto l’intervento delle forze dell'ordine». Infine, fino al 7 ottobre resta l’obbligo di rilevare la temperatura corporea dei dipendenti ed utenti degli uffici pubblici ed aperti al pubblico e di impedire l’ingresso, contattando il Dipartimento di prevenzione della Asl competente se dovesse essere rilevata una temperatura superiore a 37,5 gradi mentre i gestori di ristoranti ed altri esercizi analoghi devono identificare almeno una persona per tavolo o per gruppo di avventori, rilevare e conservare i dati di un idoneo documento di identità.

LA RABBIA DEL GOVERNATORE. «È la penultima decisione prima di chiudere tutto» dice governatore a Porta a Porta. «Sono molto allarmato - aggiunge - credo che dobbiamo aprire gli occhi e dire con chiarezza ai cittadini che siamo già nella seconda ondata dell’epidemia. Ricordo che la Campania è la Regione che ha la più alta densità abitativa d’Italia e il 60% dei positivi oggi sono nelle Asl Napoli 1 e 2 e a Caserta». E ancora: «Abbiamo quasi il 90% di positivi al covid che sono asintomatici ma questo non ci tranquillizza, perché intanto hanno aperto le scuole e l’assembramento all’ingresso e all’uscita è totale. Se vogliamo convivere per altri dieci mesi con il Covid-19, perché se ci va bene tra dieci mesi avremo il vaccino, il sistema di controllo del territorio deve essere rigoroso e capillare». Infine: «Io rilevo che da due-tre mesi le forze dell’ordine sono scomparse, non trovo più una pattuglia dedicata al controllo anticovid e infatti il Governo fa un decreto per l’obbligo della mascherina dopo le 18 e nessuno la porta. O facciamo l’ordinanza e la facciamo rispettare oppure perdiamo tempo». Per questo «bisogna guardare a quello che succede da qui a un mese. La previsione pessimistica dei nostri epidemiologi dice che ci può essere un picco di 5.000 contagi, noi ora ci prepariamo ad avere 20.000 posti letto negli ospedali più altri 2.000 per la stagione influenzale. I tampoi rapidi? Se ce li danno siamo pronti a usarli. Non so se l’Istituto Superiore di Sanità li ha validati, fino a ieri ci avevano detto che non c’era affidabilità». Il numero uno di Palazzo Santa Lucia insiste: «La Campania viene depredata ogni anno di 300 milioni di euro, perché nel riparto del fondo sanitario nazionale si applica solo un criterio, quello dell’età anagrafica, e siamo la popolazione più giovane. Ma c'è un secondo criterio che andava applicato, che era quello della deprivazione sociale, cioè il livello di reddito, la disoccupazione. Sta di fatto che oggi noi campani abbiamo 30 euro pro capite in meno rispetto al Lazio, 40 euro in meno rispetto alla Lombardia, 46 in meno rispetto al Veneto, 60 in meno rispetto all’Emilia Romagna e 80 in meno rispetto alla Toscana. Io sono per accettare la sfida dell’efficienza, se ci sono sprechi o elementi di clientela spazziamoli via senza problemi, ma facciamo un’operazione verità a partire dai dati di fatto». De Luca ricorda che la Campania «è uscita da 10 anni di commissariamento della sanità facendo un miracolo e scontando il fatto che in 10 anni di commissariamento abbiamo perduto 13.500 dipendenti della sanità. Sfido chiunque a gestire un sistema sanitario in queste condizioni. Eppure, la Campania è la regione che ha i tempi di pagamento più rapidi d’Italia».