SAN TAMMARO. «La Reggia di Carditello merita un grande progetto di rilancio come Pompei. E la cui supervisione sugli appalti sarebbe da affidare ai carabinieri, proprio come avvenuto per gli scavi archeologici. Questo è un sito meraviglioso dalle grandi potenzialità culturali e socioeconomiche, stiamo lavorando affinché possa entrare in modo duraturo negli itinerari culturali. La cultura non deve essere prerogativa delle grandi città, ma diffusa su tutto il territorio, perché è uno dei coefficienti sui quali si misura la qualità della vita dei cittadini». A dirlo il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, all’inaugurazione, nel Real Sito, dell’Appartamento Reale e del Tempietto Dorico della Reale Delizia borbonica, con il presidente della Fondazione, Maurizio Maddaloni. Presenti anche il consigliere per la Cultura del ministro, Luciano Schifone; i direttori generali dei Musei e di Archeologia, Belle arti e Paesaggio, Massimo Osanna e Luigi La Rocca; Francesco Gilioli, capo di Gabinetto del ministero della Cultura; il parlamentare Marco Cerreto (FdI); la docente universitaria Raffaella Docimo con il marito, il cardiochirurgo Luigi Chiariello.

«La cultura non deve essere prerogativa delle grandi città, ma diffusa su tutto il territorio, perché è uno dei coefficienti sui quali si misura la qualità della vita dei cittadini» sottolinea l’esponente del Governo. «La presenza del ministro Sangiuliano – sottolinea Maddaloni – testimonia non solo la particolare attenzione del Governo per il territorio, ma la sua personale determinazione a rilanciare la Reggia borbonica. Un’azione di grande coraggio istituzionale, dopo anni di incuria e abbandono, che sarà decisiva per il futuro di Carditello. Il Real Sito di Carditello deve diventare la Venaria Reale del Sud». I restauri sono stati realizzati dal Segretariato generale regionale campano del Ministero che, dopo anni di lavoro, ha consegnato le sale reali alla Fondazione. «L’Appartamento Reale è stato restaurato dal Segretariato generale campano solo parzialmente – prosegue Maddaloni – ed evidentemente ha bisogno ancora di essere completato con i fondi già in parte appostati dal Ministro. Nonostante tutte le problematiche riscontrate, noi agiamo e riapriamo le sale al pubblico, dimostrando il nostro senso di responsabilità e continuando a lavorare in armonia con i nostri soci per restituire alla comunità questo sito dal notevole patrimonio storico, ambientale e culturale. Tuttavia, al di là della Palazzina centrale che richiede comunque altri opportuni interventi di recupero, il sito necessita di una vasta e diffusa opera di restauro con l’individuazione di nuove e significative risorse per il rilancio complessivo e definitivo di Carditello».