SALERNO. «Tra poco non ci saranno i medici per aprire i Pronto soccorso. Manca la consapevolezza della drammaticità della situazione». Il presidente della Campania, Vincenzo De Luca (nella foto), rilancia l’allarme sulla sanità nella regione in relazione alla carenza di personale: «Abbiamo appena concluso un concorso unico regionale per cercare su tutto il territorio regionale medici dell’emergenza. Alla fine abbiamo recuperato una cinquantina di medici per tutte le strutture regionali», spiega De Luca.

SOLUZIONE IN TRE PUNTI. Il governatore osserva però che non può essere questa la soluzione del problema. E ripete la sua ricetta in tre punti: «Raddoppiare le retribuzioni per i medici dell’emergenza, diminuire l’età pensionabile e consentire ai giovani medici laureati che fanno le scuole di specializzazione di avere contratti a tempo indeterminato per essere usati subito nelle strutture ospedaliere». Ovviamente, nel ragionamento di De Luca non manca il solito attacco d’ordinanza al Governo: se manca il personale nelle strutture sanitarie «dovrete dirlo alla Meloni, che anziché mandarci i medici ci manda il nome», spara a zero il presidente della Regione a margine dell’inaugurazione della nuova Tac all’ospedale di Mercato San Severin, in provincia di Salerno.

«CON L’AUTONOMIA LA SANITÀ AL SUD È MORTA». Questo offre il destro a De Luca per tornare ad attaccare anche l’autonomia differenziata: «La sanità al Sud è morta se il ddl va avanti», dice.

FONDI UE, OGGI L’UDIENZA IN CONSIGLIO DI STATO. Ma al centro del ragionamento del governatore restano i soldi europei del Fondo di sviluppo e coesione, che restano fermi in attesa della firma dell’Accordo di coesione con l’Esecutivo: «Questi veramente sono l’arroganza del potere e l’ignoranza al potere perché, mentre cercano di occupare anche l’ultimo spazio possibile, poi tengono bloccati da un anno sei miliardi di euro destinati alla Campania». Oggi c’è l’udienza in Consiglio di Stato: «Vediamo cosa ne viene fuori ma sul piano politico abbiamo la prova evidente di arroganza del potere. Cercano di accumulare tutte le risorse a Roma».

FDI: CONCORSI DESERTI E FUGA DI MEDICI RESPONSABILITÀ DI DE LUCA. A stretto giro arriva la replica di FdI: «Se in Campania i concorsi pubblici per il personale sanitario vanno quasi del tutto deserti e contemporaneamente si registra una fuga di medici verso altre regioni o le strutture private, la responsabilità è soltanto di De Luca contrattacca la deputata campana di FdI, Imma Vietri che non è stato in grado di creare le condizioni affinché questi medici potessero lavorare dignitosamente negli ospedali della regione». Una verità per Vietri talmente evidente, «impossibile da confutare, che è davvero inutile e ridicolo provare a creare confusione assumendo il ruolo della vittima e lanciando i propri strali sul Governo nazionale che si è insediato da circa un anno e mezzo. D’altronde, più volte sia la Corte dei Conti sia la Fondazione Gimbe e persino l’Agenas hanno bocciato la gestione della sanità targata De Luca».