NAPOLI. «Il suicidio del bambino di Napoli, al di là delle circostanze specifiche da appurare, accende un faro sulle nuove forme di violenza ed abuso sui bambini e gli adolescenti, che vengono sfruttati in modo perverso dalle nuove tecnologie. Nessuno vuole criminalizzare la rete o i social, che offrono anche grandi opportunità, ma è evidente che si prestino ad essere terreno fertile per grandi violazioni, dalle quali i minori sono spesso indifesi». A parlare è David Lazzari, presidente del Consiglio nazionale dell'Ordine degli Psicologi (Cnop). «Il mondo online porta in sè una duplice anima- continua Lazzari - indispensabile strumento democraticamente alla portata di tutti e anche possibile fonte di rischi di diverso tipo. Questo quindi lascia gli indifesi, perché in difficoltà o perché minori, soli di fronte al mare magnum di tutto ciò che in rete si può trovare». Come camminando per strada «possiamo incontrare persone e fare esperienze di diverso tipo e mai immagineremmo di lasciare bambini piccoli e meno piccoli da soli senza la nostra vigile attenzione, così è imperativo immaginare come accompagnare i più e meno piccoli nel cammino nella rete, benché virtuale. Viviamo in un mondo che mette l'infanzia davanti a un numero enorme di sollecitazioni, che spesso non possono essere gestite sul piano emotivo creando scompensi e vulnerabilità. È necessario che, al di là della performance, si punti alla costruzione di uno sviluppo armonico, che ha nell'affettività una componente essenziale. La nostra società - conclude Lazzari - sembra aver smarrito gli ingredienti base che sono necessari per costruire una personalità equilibrata. È fondamentale che, al di là della retorica, si punti a fornire maggiori risorse psicologiche alle famiglie, alla scuola, alla comunità, per favorire nuove consapevolezze e sviluppare nuove competenze di vita».