Dalle prime ore dell'alba a Ponticelli, periferia Est di Napoli, è in corso una vasta operazione anticamorra di carabinieri e polizia: militari e poliziotti stanno dando esecuzione a un'ordinanza restrittiva, emessa dal gip del Tribunale di Napoli su richiesta della locale Direzione distrettuale antimafia, nei confronti di 66 persone ritenute gravemente indiziate di associazione di tipo mafioso, estorsione e detenzione di armi.

Si tratta di indagati ritenuti a vario titolo legati al cartello camorristico denominato 'De Luca - Bossa - Casella - Minichini - Rinaldi - Reale', famiglie malavitose che fanno affari illeciti nella zona orientale del capoluogo partenopeo.

Sono 57 le persone finite in carcere, due agli arresti domiciliari, quattro con divieto di dimora nel comune di Napoli e tre, al momento, irreperibili. I reati contestati agli indagati, ritenuti legati al cartello criminale camorristico De Luca-Bossa-Casella-Minichini-Rinaldi-Reale attivo nell'area Est del capoluogo partenopeo, sono, a vario titolo, associazione di tipo mafioso, estorsione e detenzione di armi.

I carabinieri dei Nuclei Investigativi di Napoli e Torre Annunziata e gli agenti della Squadra Mobile della questura partenopea e del Commissariato Ponticelli hanno eseguito il provvedimento nei confronti delle 63 persone a conclusione di un'attività d'indagine coordinata dalla Dda napoletana. Le investigazioni sono state avviate nell'aprile 2016 in seguito a un sequestro di droga e di alcuni manoscritti rinvenuti presso una delle abitazioni in cui veniva gestita l'attività illecita del gruppo criminale. Un secondo segmento di attività d'indagine è stato avviato nel settembre 2020 dopo alcuni atti intimidatori nei confronti di cittadini del quartiere Ponticelli ai quali venivano chieste somme di denaro in cambio del mantenimento o dell'ottenimento di alloggi popolari. Elementi che hanno consentito di documentare l'attuale permanenza del clan e delle relative attività illecite nell'area orientale della città.