Sono stati condannati a 14 anni e 6 mesi di reclusione, con l'esclusione dell'aggravante della crudeltà, i tre giovani, all'epoca dei fatti minorenni, imputati per l'omicidio di Francesco Della Corte, vigilante colpito a sprangate all'esterno della stazione Piscinola della metropolitana di Napoli il 3 marzo 2018 e morto in ospedale 13 giorni dopo.

La condanna è stata pronunciata dalla Corte d'Appello di Napoli, chiamata ad esprimersi dopo la decisione della Corte di Cassazione che lo scorso luglio ha annullato la precedente sentenza di secondo grado che condannava i tre giovani a 16 anni e 6 mesi di reclusione. La pena è stata quindi ridotta di 2 anni rispetto alla sentenza poi annullata dalla Cassazione.

Francesco della Corte, 51 anni, venne colpito violentemente alla testa con il piede di un tavolo di legno, trovato nell'immondizia. L'obiettivo dei tre giovani era sottrarre all'uomo la sua pistola.

Forti polemiche, soprattutto sui social, furono scatenate dalla notizia dei permessi concessi a uno dei ragazzi, nell'ambito di un programma di recupero, per festeggiare i 18 anni, con foto e video pubblicati sui social, e per un provino con una squadra di calcio.