“Il Senato ha approvato, nella giornata di ieri, un emendamento che prevede lo slittamento dell’obbligo di nomina dell’organo interno di controllo o del revisore legale per le società a responsabilità limitata all’approvazione dei bilanci relativi all’esercizio 2022 (aprile/giugno 2023). Si tratta dell’ennesimo capitolo di una storia che si sta dilungando oltremodo - il primo rinvio risale al 2019 - e che dimostra come le istituzioni guardino all’organo di controllo come un inutile costo per l’impresa, da posticipare a momenti di economia più rosea, e non un importante alleato dell’organo di amministrazione”. Lo afferma Matteo De Lise, presidente dell’Unione nazionale giovani dottori commercialisti ed esperti contabili. 

“La scelta del legislatore è grave per gli operatori coinvolti, perché genera incertezza e frena la promozione di una nuova cultura d’impresa, in cui l’organo di controllo e i revisori rappresentano uno strumento di supervisione, dotati della competenza e dell’esperienza necessaria per supportare le dinamiche imprenditoriali e aziendali, soprattutto in questa fase di instabilità economica”, evidenzia De Lise. 

“Occorre rimarcare, inoltre, come i continui rinvii stiano mettendo a serio rischio anche l’attività del professionista nel ruolo a lui affidato dai meccanismi di prevenzione della crisi di impresa e composizione negoziata della crisi di nuova legiferazione: gli stessi professionisti potrebbero trovarsi nello svilente ruolo di accompagnare un’impresa, ormai in una situazione di crisi economico/finanziaria irrimediabile, alla sua disfatta, piuttosto che anticipare situazioni di questo tipo”, conclude il presidente dei giovani dottori commercialisti.