Il San Paolo riaccende i riflettori per un'altra notte di Champions League ma non la luce nel Napoli di Sarri. E' buio pesto per gli azzurri, alla terza sconfitta consecutiva tra campionato e Champions League. La seconda, in quattro giorni, a Fuorigrotta. Se la difesa preoccupa per le difficoltà mostrate contro la Roma e contro il Besiktas, qualche segnale di risveglio l'ha dato l'attacco. Con un Dries Mertens attivo nel ruolo di attaccante centrale ed arrivato già al terzo gol in Champions League. "Falso nueve"? Mica tanto: il belga segna come un centravanti. E proprio lui, al momento, sembra il più in forma tra gli attaccanti azzurri. L'altro lato della medaglia, invece, è rappresentato da Lorenzo Insigne. L'unico attaccante azzurro a non aver ancora segnato in stagione: zero gol tra campionato e Champions League. Insigne ha perso il suo gemello del gol, Gonzalo Higuain, con il quale lo scorso anno aveva formato una coppia formidabile a livello realizzativo. E in questa stagione proprio non riesce a sbloccarsi. Eppure ci sta provando in tutti i modi, anche insistendo nel battere il rigore nonostante il tentativo di Jorginho di appropriarsi della palla. Ma quando il destino ha deciso, succede che proprio tutto vada storto. Esecuzione da rivedere, Fabri intuisce e para la conclusione del numero 24 azzurro. E il numero 0 rimane lì, nella casella dei gol segnati in stagione da Insigne. Callejon è l'unico veramente insostituibile per Sarri ma anche lui si è clamorosamente piantato a livello realizzativo: cinque gol nelle prime quattro giornate, poi nulla più. E infine c'è Gabbiadini, certamente l'uomo più chiacchierato in questi giorni. Era atteso al suo secondo esame da centravanti titolare dopo l'infortunio di Milik ma è stato, un pò a sorpresa, escluso da Sarri. Ma la vita, si sa, dà sempre una seconda opportunità. A tutti. Figuriamoci se non la concedeva ad un calciatore come Gabbiadini. Che può rappresentare un equivoco tattico o può avere dei limiti caratteriali, ma ha talento e classe da vendere. E l'occasione arriva proprio nel momento più giusto, quando il Napoli stava per affondare. Chiamatelo pure destino. Quattro minuti in campo e... rigore: "Datemi la palla, ci penso io". Rincorsa lunga e freddezza glaciale. Portiere spiazzato ed è gol, il suo primo in Champions League. L'urlo di Manolo sembra un pò l'immagine della svolta, di un Napoli pronto a riaccendersi proprio nel momento più buio. Ma è una luce che non dura, che si spegne poco dopo con il gol di Aboubakar. Il tentativo di riscatto del Napoli viene spazzato via dalle urla dei tifosi turchi. E agli azzurri resta solo lo scatto d'orgoglio dei propri attaccanti, che si sono sbloccati dopo le due partite a secco (contro la Roma aveva segnato un difensore). E tanti interrogativi ai quali, ora, Maurizio Sarri dovrà trovare una risposta.