MARCIANISE. Associazione per delinquere di stampo camorristico ed estorsione aggravata dal metodo mafioso, avendo commesso il fatto con l'obiettivo di favorire il clan camorristico Belforte. Sono i reati contestati ai due destinatari di un'ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip del Tribunale di Napoli su richiesta della Direzione distrettuale antimafia di Napoli ed eseguita da personale della Squadra Mobile della Questura di Caserta ,e dai Carabinieri del nucleo investigativo del Comando provinciale di Caserta. Si tratta del 32enne Salvatore Belforte (nella foto) e dello zio di 45 anni Benito Belforte, rispettivamente figlio e fratello del boss Domenico Belforte, capo dell'omonimo clan camorristico attivo a Marcianise e nel capoluogo Caserta. 

Le indagini coordinate dalla Dda hanno rivelato l'attuale operatività del clan, nonostante la scelta di collaborare con la giustizia intrapresa da Salvatore Belforte, nell'imposizione dei ratei estorsivi ai danni di imprenditori di Marcianise. Le vittime delle estorsioni erano costrette a "finanziare" esponenti dei clan Piccolo e Belforte ed erano considerate da loro fonte sicura di approvvigionamento.  Il provvedimento cautelare costituisce lo sviluppo e l'approfondimento di altre investigazioni che lo scorso 19 gennaio hanno consentito di eseguire nei confronti di Salvatore Belforte un decreto di fermo del pm, poi convalidato dal gip, in relazione ad altre due attività estorsive commesse con le stesse modalità nei confronti di altri due imprenditori casertani.