«Non bastano gli allarmi, praticamente quotidiani, sui danni che causerebbe il ddl Calderoli al Sud e ai meridionali; le prese di posizione nette e del tutto contrarie, da parte di esperti che mettono nero su bianco la crescita esponenziale dei divari già esistenti tra Nord e Sud; gli appelli della Chiesa, da Monsignor Battaglia a Monsignor Di Donna; il “no” dichiarato in tutti i modi dai sindacati e dalla società civile; a questo aggiungiamoci anche gli insulti indegni e razzisti verso i napoletani di un ministro della Repubblica - dichiara Valeria Ciarambino, Vicepresidente del Consiglio regionale della Campania e componente del Gruppo Misto - il Governo non dà cenni di vita. E l’aspetto più drammatico riguarda i tanti parlamentari e rappresentanti istituzionali eletti al Sud  che, per amore di partito o di poltrona, tacciono o tentano una ingiustificabile difesa di un provvedimento che, se attuato, ammazzerà la Campania e l’intero Mezzogiorno d’Italia, un territorio ricco di risorse paesaggistiche, culturali e produttive, da sempre depredato e maltrattato. Noi campani, noi meridionali, abbiamo il dovere di difendere con i denti la Costituzione e i diritti inalienabili in essa sanciti, in primis l’unità nazionale e l’uguaglianza di tutti i cittadini, costi quel che costi. Dall’opposizione in Parlamento, da tutti i politici meridionali  mi aspetto iniziative più forti ed efficaci di quelle viste finora» conclude Ciarambino.