NAPOLI. Nonostante alla fine di gennaio la polizia lo avesse sorpreso in possesso di una vera e propria serra di marijuana (nella foto), tanto farne ipotizzare il coinvolgimento in un’organizzazione, lo “specialista” di Pianura riesce a cavarsela con una condanna decisamente al ribasso. Per non dire irrisoria. Bruno Alvino, 50enne di via vicinale Angogna, ha infatti incassato la pena di due anni al termine del processo di primo grado celebrato con il rito abbreviato.

A spuntarla è stata dunque la strategia intavolata dall’avvocato Carmine Di Somma, difensore di Alvino, il quale è riuscito a ottenere per il proprio assistito una sentenza di condanna quantomai mite.

Pizzicato in casa con un impressionante carico di marijuana - oltre 450 grammi già imbustati e ben 70 piante - Bruno Alvino rischiava di andare incontro a una lunga carcerazione e invece era bastato attendere già la celebrazione dell’udienza di convalida per assistere al primo, importante colpo di scena. Il gip del Tribunale di Napoli, accogliendo la linea del difensore Di Somma aveva imposto al 50enne narcos del quartiere Pianura il solo obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.

Doccia gelata, dunque, per il pubblico ministero, che ne aveva invece chiesto la custodia in carcere. Eppure le cose per il pluripregiudicato Alvino sembravano essersi messe molto male.

Il blitz che ne aveva determinato l’arresto risale alla metà di gennaio scorso, quando i poliziotti del commissariato Pianura, al termine di una scrupolosa attività di indagine, hanno fatto irruzione nel suo appartamento di via vicinale Angogna, zona di campagna del periferico quartiere flegreo.

Dopo aver circondato l’immobile, operazione tutt’altro che semplice vista la massiccia presenza di telecamere di videosorveglianza privata, gli agenti hanno bussato alla porta del 50enne. Bruno Alvino, almeno sulle prime, aveva mostrato un atteggiamento collaborativo, ma quando gli investigatori hanno chiesto di accedere al garage adiacente il suo umore è decisamente cambiato.

Spingendo uno sporto a parete i poliziotti sono infatti riusciti a intrufolarsi in un locale nascosto all’interno del quale Alvino aveva organizzato una vera e propria serra. Pesantissimo il bilancio del blitz. Sono sequestro erano finiti infatti 428,47 grammi di “erba”, settanta piante di marijuana, sei lampade per la coltivazione indoor e tre impianti umidificatori.