«Un disastro naturale diventato poi purtroppo calamità anche politica e camorristica per la speculazione che c'è stata sulla ricostruzione, su come è stato gestito quel fiume di denaro pubblico». Così il sindaco di Napoli Luigi de Magistris ricorda il terremoto dell'Irpinia avvenuto il 23 novembre 1980, che toccò anche la città di Napoli in particolare con il crollo di un palazzo in via Stadera, nel quartiere Poggioreale.

Quel terremoto, spiega de Magistris in un video, «è diventato sotto certi aspetti una calamità permanente, con ferite gravi ancora oggi. Di quel periodo di commissariamento dell'emergenza terremoto ne paghiamo le conseguenze anche noi oggi, perché il debito principale del Comune di Napoli risale proprio al post terremoto. Oggi paghiamo ancora gli interessi e quindi il disastro finanziario ereditato dal Comune di Napoli ha lì la sua origine principale».

Secondo de Magistris «oggi è importante stringersi nel ricordo» di un evento «che ha anche unito le nostre popolazioni con una grande rete di solidarietà, e come dimenticare quella figura così rappresentativa di Sandro Pertini quando venne a visitare i luoghi del disastro. I grandi popoli rinascono anche da grandi tragedie».