CASTELLAMMARE DI STABIA. L’Elogio Funebre di Ferdinando II Re delle Due Sicilie, di Mons. Francesco Saverio Petagna, a cura di Gianandrea de Antonellis, sarà presentato martedì 12 novembre alle ore 19 alla Libreria Ricordi Perduti (via Regina Margherita 130, Castellammare di Stabia) da Marina Carrese, presidente della Fondazione Il Giglio, Gennaro De Crescenzo, presidente del Movimento Neoborbonico e Gianandrea de Antonellis..

A Mons. Francesco Saverio Petagna (1812-1878), che fu vescovo di Castellammare di Stabia, i liberali non perdonavano di aver celebrato con grande fasto a Castellammare di Stabia, i funerali del Re Ferdinando II di Borbone, morto a Caserta il 22 maggio 1859.

Accusato perfino di aver denunciato nel maggio 1848 alcuni rivoltosi liberali che si erano rifugiati nella chiesa di San Ferdinando, a Napoli, fatto tecnicamente impossibile, perché ne era diventato Superiore solo nel settembre 1849, il Vescovo legittimista fu costretto a sei anni di esilio in Francia, a Marsiglia. Respinto e riaccompagnato alla frontiera nel 1864, quando aveva chiesto ai nuovi governanti dell’Italia, di rientrare nella propria Diocesi, dove infuriava un’epidemia di colera, rientrò a Castellammare di Stabia il 14 Dicembre 1866 tra l’entusiasmo della popolazione.

Nell’anniversario dei 160 anni dalla morte di Ferdinando II, è stato ripubblicato a cura di Gianandrea de Antonellis, che firma l’introduzione, l’Elogio funebre di Ferdinando II, Re delle Due Sicilie (Club di Autori Indipendenti, Castellammare di Stabia 2019, pp. 35, € 5,00).

Nato a Napoli da una famiglia agiata, Mons. Petagna, fu ordinato sacerdote, grazie ad una dispensa del Papa, a soli 23 anni e si mise in luce con una intensa attività spirituale e di istruzione religiosa nelle Cappelle Serotine, incontri serali rivolti ad operai e giovani, ideati da S. Alfonso Maria de’ Liguori, per contrastare la penetrazione illuminista e massonica nella Napoli del ‘700. Lo stesso Ferdinando II si sarebbe recato, in incognito, ad ascoltare le sue omelie.

A 38 anni appena fu nominato Vescovo di Castellammare di Stabia (14 gennaio 1850), dove riorganizzò la Diocesi, impegnando anche i propri beni personali con grande generosità. Sul modello delle Cappelle Serotine napoletane, avviò per gli studenti dai 10 ai 24 anni le Congregazioni dello Spirito. I frequentatori degli incontri venivano formati per la diffusione della dottrina cattolica. Per l’educazione dei giovani fondò la Congregazione delle Vittime dei Sacri Cuori di Gesù e Maria, poi diventata delle Religiose dei Sacri Cuori di Gesù e Maria.

Il 18 gennaio 1860, nei cantieri navali di Castellammare di Stabia, alla presenza del re Francesco II e della regina Maria Sofia, fu varata la fregata Borbone, unità navale ad elica, armata con 50 cannoni. Mons. Petagna la benedisse e pochi mesi dopo i liberali tentarono di impadronirsene, contrastati dai marinai e dal comandante Guglielmo Acton.

Il 7 Settembre – scrive nella sua introduzione Gianandrea de Antonellis – il sindaco di Castellammare di Stabia, Raffaele Vollono, che solo il 31 luglio aveva giurato fedeltà a Francesco II – ordinò di issare sul molo cittadino la bandiera sabauda. Il 18 settembre ingiunse al Vescovo di far celebrare un Te Deum per il nuovo regime in Cattedrale.

Mons. Petagna preferì lasciare la città e si trasferì a Roma e poi a Marsiglia, dove divenne assistente del Vescovo Eugène de Mazenod, proclamato Santo nel 1995. Senza mai rinunciare alla difesa della fede cattolica e della Monarchia legittima, rientrò a Castellammare di Stabia sei anni dopo.

Nel 2012 Papa Benedetto XVI ha proclamato Venerabile Mons. Francesco Saverio Petagna. (LN140/19)