«Un felice matrimonio, nel segno della cultura, tra Capodimonte e Venaria. Abbiamo presentato la mostra “Capodimonte da Reggia a Museo. Cinque secoli di capolavori da Masaccio a Andy Warhol"». Così il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, illustrando la grande esposizione, in programma dal 29 marzo al 15 settembre alla Reggia di Venaria: oltre sessanta capolavori provenienti dalle collezioni artistiche di Capodimonte che annoverano grandi maestri da Masaccio a Parmigianino, da Tiziano a Caravaggio, per citarne alcuni.

Un percorso espositivo - con la cura generale di Sylvain Bellenger e Andrea Merlotti e di un comitato curatoriale composto da Patrizia Piscitello, Carmine Romano, Alessandra Rullo, Clara Goria e Donatella Zanardo - alla scoperta di una collezione straordinaria, ma anche di una storia affascinante: quella di una Reggia divenuta un grande Museo che, nel corso dei secoli, ha preservato alcune tra le più raffinate raccolte d'arte di tutta Europa.

La mostra è resa possibile grazie all'intervento del ministero della Cultura e realizzata dal Consorzio delle residenze reali sabaude, in collaborazione con il Museo e Real Bosco di Capodimonte e i Musei Reali di Torino in virtù di un rapporto eccezionale ed esclusivo tra prestigiosi enti culturali di valenza internazionale. A ricordare gli stretti rapporti tra i Savoia e i Borbone, apre il percorso espositivo una sala dal titolo Artisti “napoletani" per la corte sabauda con importanti prestiti dalle collezioni dei Musei Reali di Torino.

Opere scelte di Francesco Solimena (Canale di Serino 1657 - Barra di Napoli 1768), Sebastiano Conca (Gaeta 1680 - Napoli 1764), Corrado Giaquinto (Molfetta 1703 - Napoli 1766) e Francesco De Mura (Napoli 1696 - 1782) rappresentano qui la grande stagione settecentesca, orchestrata dall'architetto Filippo Juvarra nella capitale del regno durante gli anni di Vittorio Amedeo II e Carlo Emanuele III. Tra gli artisti contemporanei delle diverse scuole pittoriche, i maestri napoletani furono infatti grandi protagonisti attivi per gli altari di corte e i cantieri delle Residenze Sabaude: dal Palazzo Reale di Torino al Castello di Rivoli fino alla Reggia di Venaria.