Il governo spagnolo ha annunciato l'invio della nave militare “Audaz" a Lampedusa per recuperare i migranti che si trovano da 19 giorni a bordo della Open Arms. In una nota, il governo ha precisato che la nave salperà alle 17 dalla base di Rota (Cadice), da dove impiegherà tre giorni per arrivare a destinazione. Una volta presi in carico migranti ed equipaggio della Open Arms li porterà a Maiorca. «Dopo aver analizzato diverse opzioni, il governo spagnolo, d'accordo con le raccomandazioni logistiche dell'Esercito, considera che questa è la più adeguata e permetterà di risolvere in settimana l'emergenza umanitaria che si vive a bordo» della nave, si legge in un comunicato della Moncloa.

«Una buona notizia» ha commentato in una nota il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Danilo Toninelli. «Grazie alle nostre interlocuzioni di questi giorni, la Spagna ha annunciato l’invio di una propria nave militare per trasportare i migranti della Open Arms sulle coste iberiche. Una buona notizia: finalmente l’ormai insostenibile situazione sulla nave dell’Ong potrà trovare una soluzione che tuteli le persone, a bordo ormai da 19 giorni, e che non lasci l’Italia da sola. Auspico che la Spagna - ha aggiunto - risponda al nostro appello e si impegni a fermare per il futuro la Open Arms, con i mezzi e i modi che ritiene più opportuni».

A Lampedusa è intanto arrivato il procuratore di Agrigento, Luigi Patronaggio, che subito dopo l'atterraggio è salito su una motovedetta della Guardia costiera per raggiungere Open Arms. Il magistrato è accompagnato da due medici specializzati. «La situazione sulla nave Open Arms è esplosiva, di massima urgenza - ha detto Patronaggio in volo alla volta dell'isola - Vado a Lampedusa per riportare la calma e fare in modo che nessuno si faccia male». Ad accogliere il procuratore la comandante e i vertici della ong spagnola. Insieme con i due medici che lo accompagnano, il magistrato sta facendo un'ispezione sulla nave.

Oggi una quindicina di migranti si sono gettati in mare per raggiungere Lampedusa. Dopo aver saputo che il gruppo di naufraghi che si era gettato verso le 11 in acqua era stato portato sulla terraferma, almeno altri cinque naufraghi si sono tuffati in mare e sono stati soccorsi da una motovedetta della Guardia costiera e poi portati sull'isola. Già questa mattina, poco dopo le 8, un uomo si era gettato in acqua ed era stato recuperato subito dalla Guardia costiera.

A bordo ieri sera è salito anche il sindaco Salvatore Martello. «Ci sono persone totalmente assenti, chissà quali torture o porcherie hanno dovuto subire mentre erano prigionieri in Libia - ha detto all'Adnkronos - E noi li facciamo ancora stare sulla nave. Non capisco. Venti giorni su una barca in quello stato psicofisico...». «Oggi la riposta è che si stanno gettando a mare per la disperazione», ha aggiunto Martello.

Dalla nave c'è stata una nuova evacuazione medica. Poco prima di mezzanotte in nove hanno lasciato la Open Arms. Due di loro, che erano stati ricoverati al Poliambulatorio per le visite, stanno meglio e sono già stati trasferiti all'hotspot di contrada Imbriacola. Si tratta di un uomo e di una donna che accusavano problemi cardiaci. A bordo sono rimasti adesso in 98.