CITTÁ DEL VATICANO. Al nome di Don Russolillo, in piazza San Pietro, si è levata una delle ovazioni più forti della giornata. Il giorno della canonizzazione di dieci nuovi Santi è un giorno speciale per Napoli e in particolare per Pianura. Tra i nuovi Santi canonizzati ieri da Papa Francesco (nella foto nel riquadro), alla presenza anche del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, c’è anche il napoletano di Pianura Giustino Maria Russolillo. Papa Francesco ha pronunciato in latino la canonizzazione pronunciata in latino dal Pontefice, mentre uno ad uno i nomi dei nuovi santi venivano salutati dagli applausi dei pellegrini presenti in piazza.

La formula è stata letta dal Papa dopo la “petitio” del cardinale prefetto delle Cause dei santi, Marcello Semeraro, la lettura delle rispettive biografie e il canto delle litanie. Serve una «conversione sull'idea che spesso abbiamo di santità», evidenzia il Papa, secondo il quale, la santità può essere potenzialmente di tutti, «è nell'amore di Gesù», in qualcosa di semplice che troppo spesso si perde di vista: «A volte, insistendo troppo sul nostro sforzo di compiere opere buone - spiega - abbiamo generato un ideale di santità troppo fondato su di noi, sull'eroismo personale, sulla capacità di rinuncia, sul sacrificarsi per conquistare un premio. Così abbiamo fatto della santità una meta impervia, l'abbiamo separata dalla vita di tutti i giorni invece che cercarla e abbracciarla nella quotidianità, nella polvere della strada, nei travagli della vita concreta e, come diceva Santa Teresa d'Avila alle consorelle, “tra le pentole della cucina”». Un’idea di santità, insomma, basata sulle azioni quotidiane. Un passaggio molto sentito dalla delegazione napoletana a San Pietro. Tutti hanno risentito in quelle parole quel concetto di «farsi santi» che spesso don Russolillo aveva portato avanti.

Papa Francesco si rivolge anche ai politici, invitandoli a «lottare a favore del bene comune, rinunciando agli interessi personali. La strada della santità è semplice, è vedere Gesù negli altri». Ieri Piazza San Pietro era gremita: quasi 50 mila fedeli assistono alla celebrazione. Papa Francesco zoppica vistosamente quando, al termine della messa, cammina lungo il sagrato per salutare i prelati. Poi il giro sulla papamobile, tra i fedeli che lo acclamano. Qualcuno gli lancia una bandiera gialla e blu dell'Ucraina. «I nuovi santi - è la speranza del pontefice - ispirino soluzioni di insieme, vie di dialogo, specialmente nei cuori e nelle menti di quanti ricoprono incarichi di grande responsabilità e sono chiamati a essere protagonisti di pace e non di guerra»