C'e'anche Anna Aieta, moglie del capo clan Francesco Mallardo, tra le persone arrestate dalla Direzione investigativa antimafia di Napoli in una operazione congiunta con le altre forze dell'ordine. Coinvolti anche alcuni imprenditor. A carico del clan Mallardo, attivo nell'area tra Giugliano e Napoli e imprenditori, sono stati Eseguiti anche sequestri patrimoniali. Anna Aieta, 58 anni, moglie del boss Francesco Mallardo, secondo le indagini della Dia, sviluppate insieme a carabinieri, polizia e guardia di finanza, aveva assunto un ruolo di primo piano nella compagine dei Mallardo, nonche' un ruolo di garanzia per l'alleanza con i clan Bosti e Contini, attivi nel centro di Napoli, garantita anche dal fatto che le sue sorelle sono mogli di capi di queste cosche. Le accuse contestate a vario titolo agli elementi apicali dei Mallardo e agli imprenditori arrestati sono di associazione a delinquere di stampo mafioso ma anche intestazione fittizia di beni e riciclaggio. L'indagine del Centro Operativo napoletano si focalizza sul reinvestimento in attivita' economiche lecite degli enormi guadagni del clan, soprattutto in supermercati e attivita' di commercializzazione del pane e di prodotti da forno. Eseguiti anche se questi impegni per 10 milioni di euro. Gli indagati sono 17. Oltre alla cooperazione con Bosti e Contini, che ha consentito ai Mallardo attivi nell'area di Giugliano e sul litorale flegrea, di essere presenti a Napoli, il gruppo criminale ha da tempo rapporti anche con i Bidognetti, fazione dei Casalesi, per la pianificazione delle attivita' estorsiva nel litorale domitio, tra Casertano e Napoletano. "Proiezioni affaristiche" dei Mallardo, come scrive il gip, arrivano anche in Lazio e in Toscana.  Il sequestro beni eseguito nell'ambito dell'operazione congiunta tra Dia, carabinieri, polizia e Guardia di finanza a Napoli contro il clan Mallardo e' per un valore stimato di 12 milioni di euro. Sigilli a  ventidue unita' immobiliari, due terreni, tre auto e due moto, una imbarcazione, 8 societa' e 74 conti correnti. Sequestro per equivalente, inoltre, per 2 milioni di euro frutto di una somma investita dal boss Francesco Bidognetti e dalla moglie Anna Aieta attraverso l'imprenditore Gaetano Esposito, anche lui destinatario di una misura cautelare.

Un'alleanza criminale tra i clan camorristici Mallardo, Contini e Bosti, sancita da una relazione familiare tra i tre capoclan, sposati con le tre sorelle Aieta: Anna, Rita e Maria. E' quanto accertato dalle indagini della Direzione distrettuale antimafia di Napoli, culminate questa mattina nell'esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare nei confronti di esponenti del clan Mallardo, in particolare Anna Aieta e Salvatore Lucente, rispettivamente moglie e genero del capoclan Francesco Mallardo. Le indagini hanno permesso di documentare i "proficui rapporti" tra il clan Mallardo e altri clan operanti nella zona settentrionale di Napoli e nella stessa città di Napoli, confermando così "l'attuale operatività della storica Alleanza di Secondigliano, raccordo - spiegano i procuratori aggiunti Giuseppe Borrelli e Filippo Beatrice - che trova origine nei vincoli parentali stretti tra diverse famiglie camorristiche in quanto le tre sorelle Aieta hanno sposato rispettivamente Francesco Mallardo, capo del clan Mallardo, Eduardo Contini, capo del clan Contini, e Patrizio Bosti, capo del clan Bosti".