NAPOLI. Nell’attesa del 18 aprile quando il Consiglio generale di Confindustria dovrà esprimersi sul programma e sulla squadra che affiancherà il nuovo presidente Emanuele Orsini per il biennio 2024-2025, il fondatore di Protom Fabio de Felice esprime soddisfazione per la nomina del candidato designato, condividendo alcuni temi del futuro presidente, come la competitività, l’uniformità nella garanzia dei diritti e della tenuta della finanza pubblica. «Sono sicuro che con il presidente Orsini non mancherà poi l’attenzione agli aspetti connessi della trasformazione digitale e dell’innovazione sostenibile», afferma de Felice, docente di Ingegneria all’università di Napoli Parthenope, nonché componente della task force Digitalization del Business forum delle Confundustrie del G20. 

«Confido - sottolinea - nella sua capacità di accelerare il percorso verso una digitalizzazione inclusiva che partendo dalle grandi aziende, già avanti in questo processo, coinvolga in un fenomeno di contaminazione le pmi, motore vitale della nostra economia. Un percorso che dovrà vedere protagonista anche un'interazione tra il mondo delle imprese e quello del credito e della finanza. Tema che Orsini conosce avendo lavorato bene come vicepresidente proprio al credito e alla finanza. Auspico pertanto che possa farsi promotore di un nuovo modello di economia che potremmo definire “digicircolare", dove il progresso digitale si fonde con la sostenibilità ambientale».

«In un'epoca di rapida evoluzione tecnologica - osserva il fondatore di Protom - che tra i clienti come Abb E-Mob, Enersys, Leonardo, Airbus, Atr, Hitachi Rail, Accenture, Ntt Data e Gi Group, la presenza attiva e propositiva di Confindustria ai tavoli decisionali nazionali e internazionali sarà cruciale per assicurare che le politiche di sostegno all'innovazione siano non solo efficaci ma anche perfettamente allineate alle necessità delle imprese. Sono sicuro che con questa nuova presidenza, le aziende troveranno un alleato determinato a garantire politiche di sostegno mirate e proattive, essenziali per competere globalmente».